Foto: Molfetta Calcio

Molfetta Calcio, Serie D sfumata: delusione ma anche orgoglio

MOLFETTA – Non è andata come da programmi, decisamente no. L’obiettivo della Molfetta Calcio era quello di tornare immediatamente in Serie D dopo l’inaspettata retrocessione di un anno fa, lo 0-0 di Bisceglie però è costato caro. Dopo un’estate vissuta tra grandi investimenti e l’illusione di un ripescaggio poi mai arrivato, i biancorossi si erano presentati ai nastri di partenza del campionato di Eccellenza con un organico che sembrava non aver nulla a che fare con la categoria. Organico però capace di primeggiare soltanto per poco, con il ruolino illusorio di sei vittorie su sei in avvio, finendo poi intrappolato nella complessità di un campionato spesso sottovalutato e paradossale, quest’anno più che mai. La gestione di Fabio Di Domenico è durata quindici turni, fatale l’inaspettata sconfitta nel derby con il Borgorosso, abbinato al precedente k.o. di Corato. L’arrivo di Giuseppe Branà ha dato una scossa importante, ma non è bastato a riportare in vetta una squadra già distaccata dal Bisceglie, abile a prendere il largo dopo un avvio balbettante. La finale regionale di Coppa persa con il Manduria ha poi fatto il resto. Molfetta che, quanto meno, è riuscita a disputare i play off, in forte dubbio fino al derby vinto contro i nerazzurro stellati alla terz’ultima giornata. Sforzo che non è bastato, ma che facilita la programmazione di una società comunque ambiziosa, seppur consapevole che nel girone unico l’impresa sarà ancor più complicata.
Parecchia delusione, ma anche tanto orgoglio nelle parole del direttore generale Gianni Tuosto dopo la finale del “Ventura”.

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