Torna a Taranto la Festa dei Popoli diocesana. Giunta alla 19a edizione, si terrà nel pomeriggio di domenica 14 maggio nella Concattedrale “Gran Madre di Dio”, sul cui sagrato le comunità etniche allestiranno stand culturali, artigianali, gastronomici, mostre, performance e spettacoli folkloristici con canti e musiche etniche.
La Festa dei Popoli diocesana, organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes di Taranto, rappresenta uno spazio di dialogo tra diverse culture e tradizioni, entra in contatto diretto e personale con la “mondialità”, promuove la cordiale convivenza e la reciproca integrazione.
La manifestazione è organizzata in collaborazione con Stella Maris, Comunità Etniche, Ufficio Missionario, Caritas Diocesana, Missionari Saveriani; Missionari della Consolata, Corale Diocesana del Rinnovamento nello Spirito; l’iniziativa si avvale del patrocinio di Comune di Taranto e del Centro Servizi Volontariato Taranto.
Momento clou alle 16.30 con la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, con il quale concelebreranno sacerdoti di diverse etnie presenti nella diocesi: ucraina, polacca, srilankése, albanese, eritrea, congolese.
Durante la celebrazione, animata dalla Corale Diocesana del Rinnovamento nello Spirito, si inviteranno i presenti a esprimere la propria fede con i loro suoni e le loro tradizioni.
In seguito, i partecipanti visiteranno gli stand culturali con degustazione di prodotti tipici preparati dalle varie etnie, assistendo a performance con canti e musiche etniche, intercalate da testimonianze vissute.
L’edizione 2023 della Festa dei Popoli ha come tema “Liberi di scegliere se migrare o restare”, indicato da Papa Francesco in occasione della 109a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebrerà domenica 24 settembre.
«L’intenzione del Pontefice è quella di promuovere una rinnovata riflessione su un diritto non ancora codificato a livello internazionale: il diritto a non dover emigrare. In altre parole, il diritto a poter rimanere nella propria terra», ha spiegato Marisa Metrangolo, direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes, annunciando l’evento.
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