Meteo e crisi idrica: Puglia in emergenza tra eventi estremi e siccità

Le previsioni meteo annunciano un brusco calo delle temperature, fino a 10 gradi, accompagnato dal rischio di eventi atmosferici estremi. Intanto, in Puglia, la siccità continua a colpire duramente i campi e le colture, con un drammatico -70% di acqua negli invasi rispetto allo stesso periodo del 2024. L’allarme è stato lanciato da Coldiretti Puglia, che ha analizzato i dati del primo report 2025 dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.

Nel Mediterraneo, le temperature marine superiori ai 20 gradi (dati ECMWF) rappresentano un fattore critico: il contatto tra correnti polari gelide e acque troppo miti potrebbe innescare fenomeni climatici estremi. In Puglia, nei bacini della Capitanata, si registra attualmente una disponibilità d’acqua di 41,82 milioni di metri cubi, un aumento di 7,6 milioni di mc in venti giorni. Tuttavia, il deficit idrico annuo supera i 97 milioni di mc. Secondo Coldiretti, le precipitazioni per essere utili devono essere costanti e moderate: i violenti temporali, invece, aggravano il rischio idrogeologico, con il 95,6% dei comuni pugliesi esposti a erosione costiera, frane e dissesto.

Cambiamenti climatici e danni all’agricoltura

La crisi idrica ha messo in ginocchio le colture pugliesi, già duramente colpite dalla siccità del 2024, che ha dimezzato i raccolti di ciliegie, grano, miele e olive. Il foraggio verde è crollato, costringendo gli allevatori ad acquistare mangimi a costi elevati, mentre la maturazione contemporanea delle verdure sta aumentando i costi di irrigazione. Gli apicoltori hanno perso oltre il 50% del miele a causa delle fioriture azzerate, e la raccolta delle olive ha subito un calo del 40% rispetto all’anno precedente.

Le proposte per il futuro

Coldiretti Puglia sottolinea la necessità di approvare con urgenza una legge per preservare i terreni agricoli e raggiungere il “saldo zero” di consumo di suolo naturale entro il 2050. È inoltre fondamentale un piano per valorizzare i beni pubblici delle aree montane e riconoscere crediti di carbonio ai produttori locali. Infine, l’applicazione della legge di orientamento permetterebbe convenzioni tra agricoltori e pubbliche amministrazioni per proteggere il paesaggio agrario e forestale.

Il cambiamento climatico, conclude Coldiretti, deve essere gestito con interventi mirati, evitando fenomeni estremi che rischiano di distruggere i raccolti, e garantendo una pianificazione sostenibile a lungo termine per le risorse idriche e agricole.

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