Merine. Un ferragosto celebrando la Madonna Assunta in Cielo

È la festa più attesa dell’estate, ma non tutti sanno che le celebrazioni legate al ferragosto affondano le radici nell’antica Roma anche se non corroborate da fonti autentiche. Secondo la tradizione fu l’imperatore Augusto nel 18 a.C. a decretare le feriae augusti per consentire al popolo il meritato riposo e una sosta dai lavori agricoli. Col cristianesimo le feste pagane vennero abolite e sostituite da quelle cristiane così nel V secolo alla festa del riposo di Augusto si sovrappose la celebrazione in onore della Vergine Maria per rinfocolare il culto mariano all’epoca alquanto sbiadito. Nel corso dei secoli dalla Dormizione della Vergine si passò all’Assunzione e la Chiesa decretò il 15 agosto come festa mariana che evocava l’accoglienza in cielo in anima e corpo della Madonna. La festa, caratterizzata da solenni processioni religiose, messe e grande partecipazione popolare si consolidò sino a giungere sino ai nostri giorni. Una delle feste patronali più belle e sentite dell’estate salentina in onore della Beata Vergine Assunta in cielo va in scena puntualmente ogni anno a Merine dove ancora aleggia la storia intrisa di leggenda del giovane pastore Oronzo l’Afrecanu che rapito dai turchi riuscì a fare ritorno in patria via mare grazie alla fascia data all’amato dalla figlia del sultano che offrì come ex voto per cingere i fianchi del simulacro della Madonna al suo ritorno. Quel sentimento di fede incrollabile e di devozione popolare continua a ispirare ancora i merinesi che, alla vigilia del ferragosto, traslano la statua di Maria per le vie del borgo sotto le sfolgoranti luminarie rendendo omaggio con canti e preghiere e affidando le chiavi del paese ricadente nel comprensorio del Comune di Lizzanello per assicurarsi la divina protezione della Matonna Bbeddhra.

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