Bagarre alla Camera dopo le parole della premier Giorgia Meloni, che alla vigilia del vertice Ue ha criticato il Manifesto di Ventotene. “Non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia”, ha dichiarato Meloni, leggendo alcuni passaggi del testo scritto nel 1941 da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi e definendoli “spaventosi”.
Le sue affermazioni hanno scatenato le proteste delle opposizioni, con la seduta sospesa due volte. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha richiamato l’attenzione: “Onoriamo chi ha combattuto per la nostra libertà”.
Dura la reazione della segretaria del Pd, Elly Schlein: “Meloni oltraggia la memoria europea per coprire le spaccature interne al suo governo”. Giuseppe Conte (M5s) la definisce “irriconoscente”. Intanto, si acuisce la tensione anche con la Lega sul piano ReArmEu: “Meloni non ha il mandato per approvarlo”, avverte il capogruppo Riccardo Molinari.
Manifesto di Ventotene: il documento che ha ispirato l’Europa unita
Il Manifesto di Ventotene è un documento fondamentale nella storia del pensiero politico europeo, considerato la pietra miliare del progetto di un’Europa unita e federale.
Scritto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, entrambi confinati sull’isola di Ventotene dal regime fascista, il manifesto rappresenta una riflessione profonda sulla necessità di superare i nazionalismi che avevano portato alle guerre mondiali, promuovendo invece un’Europa federale, capace di garantire pace, democrazia e progresso sociale.
Il contesto storico
In piena Seconda guerra mondiale, quando l’Europa era lacerata dai conflitti e dalle dittature, Spinelli e Rossi immaginarono un futuro diverso. Con il contributo di Eugenio Colorni, che ne scrisse la prefazione, il Manifesto di Ventotene divenne il simbolo di un’idea rivoluzionaria: un continente unito da istituzioni sovranazionali, in grado di evitare nuovi conflitti e di tutelare i diritti dei popoli.
I contenuti principali
Il Manifesto sottolinea la necessità di “abbattere le barriere che dividono i popoli” e invita a creare una federazione europea che superi le logiche di potenza dei singoli Stati.
Propone un sistema politico capace di salvaguardare le libertà individuali, promuovere la giustizia sociale, e fondare la pace sulla cooperazione e sulla solidarietà.
L’eredità del Manifesto
Il Manifesto di Ventotene ha ispirato, nel dopoguerra, il processo di integrazione europea, contribuendo alla nascita della Comunità Europea e successivamente dell’Unione Europea. Altiero Spinelli stesso fu tra i principali promotori del progetto europeo e oggi il suo nome è legato a uno dei principali edifici del Parlamento Europeo a Bruxelles.
Un documento ancora attuale
Oggi il Manifesto di Ventotene continua a essere un riferimento per chi crede in un’Europa più forte, coesa e solidale. In un’epoca segnata da nuove sfide, dai conflitti internazionali ai populismi, la sua visione rimane un invito alla cooperazione tra i popoli, contro i nazionalismi che rischiano di dividerli.
Il messaggio
Il Manifesto di Ventotene non è solo un documento storico: è un appello alla responsabilità collettiva per costruire un’Europa di pace e progresso. Un’idea nata dalla prigionia e dalla sofferenza, ma proiettata verso la libertà e la convivenza pacifica tra i popoli.
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