BARI – Si chiamano morti improvvise. E si verificano anche nello sport. La cronaca, purtroppo, se ne occupa ogni qualvolta succede un episodio del genere su un impianto sportivo. Eppure, si possono prevenire. Come? Innanzitutto con le diagnosi precoci che consentono di curare in tempo le anomalie del cuore.
Di aritmie, cardiopatie, ipertensione e dell’importanza della visita di idoneità agonistica si è parlato a Bari, nel corso di aggiornamento organizzato dalla Federazione medico sportiva. A sottolineare l’importanza delle linee guida in materia del nostro Paese, frutto di un’esperienza scientifica e di un’organizzazione sanitaria territoriale quarantennale, gli esperti convocati da Domenico Accettura, presidente regionale della Fmsi.
L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di fornire indicazioni pratiche ed eventuali controindicazioni legate alle diverse patologie cardiovascolari, ai medici che si occupano della visita di idoneità agonistica.
Un punto di riferimento per la categoria, per stabilire il tipo di accertamenti da effettuare nei soggetti con anomalie, sia sotto il profilo scientifico che sotto quello medico-legale, è rappresentato dai protocolli Cocis., condivisi dalle principali società scientifiche di branca.
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