Roma – “Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato”. Queste sono state le ultime parole pronunciate dal presidente del consiglio, Mario Draghi nell’aula di Montecitorio. Accolto da un lunghissimo applauso e dalla standing ovation dei membri del suo Governo e di gran parte dei deputati presenti nell’emiciclo si è congedato prima di rassegnare le sue dimissioni al Capo dello Stato che successivamente, ha convocato i presidenti di Camera, Roberto Fico e Senato, Elisabetta Casellati, al Quirinale per firmare il decreto come previsto dall’art.88 della Costituzione di scioglimento delle camere. L’Assenza di prospettive per dar vita a nuova maggioranza, ha portato a questa scelta per il capo dello stato che ha elecato le priorita del paese visto il delicato momento e richiamato alla responsabilità i parti in vista delle elezioni che si terranno entro 70 giorni, il 25 di settembre.
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