Attraverso un lungo post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del Matera, il presidente Antonio Petraglia difende a spada tratta il tecnico Gigi Panarelli dagli attacchi social divampati dopo il ko di misura con il Nardò.
”Negli ultimi tempi, ho molto limitato i miei interventi diretti sulla pagina societaria per una ragione di garbo – si legge nel post -. Scelgo di farlo ora per una ragione che mi sembra opportuna. Sono molto attento ai fenomeni social e, come nella vita , cerco di attingere da essi le cose buone e giuste; talvolta, però, percepisco sentimenti e opinioni poco appropriati e poco condivisibili: perché tutta questa acredine nei confronti di mister Panarelli?”.
”Per chi non ha la bontà di fermarsi solo agli highlights, ma vedere il match nella sua interezza, proprio la partita con il Nardò è la meno indicata per muovere censure al nostro tecnico: una partita “sporca”, dove l’avversario era molto opportunistico in termini di sfruttamento di palle inattive e cose del genere e sleale in certe situazioni (si veda la abnorme espulsione , alla mezz’ora del primo tempo, di Matteo Pellegrini autore di nulla ma stimolata da grande teatralità esibita da un giovane che crollava vociante al suolo e tutta la squadra avversaria compatta a circondare un poco carismatico direttore di gioco)”.
Nonostante in 10, il nostro mister, a mio avviso, ha azzeccato tutti i cambi e ha dato equilibrio alla squadra che ha tenuto testa agli avversari che, nel secondo tempo, intimoriti, hanno abbassato il baricentro e rischiato di subire il pareggio anche nel finale (parliamo di una squadra costruita per vincere il campionato, a casa loro ed in superiorità numerica)”, continua il presidente Petraglia.
Vorrei sfatare un’altra leggenda metropolitana per gli amanti del bel gioco, come me. In Serie D campionati e partite non si vincono con i tiki taka, ma in modo sporco con le palle inattive, le rimesse laterali, le sceneggiate, le simulazioni, l’aggressività, la corsa, i tatticismi beceri ed esagerati. Il calcio spettacolo stentiamo a vederlo pure in televisione oramai”.
”Il povero Mister Panarelli, ricordo, ha abbracciato il progetto Matera senza aver condotto nemmeno la preparazione della squadra che non ha costruito. Nonostante questo ha accettato con entusiasmo e convinzione lavorando sodo sin dall’ inizio e centrando finora 11 punti: non sono né tanti né pochi, ma comunque più del doppio dello scorso anno, a questo punto della stagione”.
”È mia filosofia di tifoso e sportivo incoraggiare sempre e fino alla fine i ragazzi e i membri dello staff che indossano la nostra maglia (anche quando ci lasciamo), avere pazienza e fiducia negli stessi, senza pregiudizi, ma con raziocino e un minimo di sentimento. Vi pregherei di sostenere sempre chi indossa la nostra maglia, di considerarlo alla stregua di un figlio, nipote, fratello, con il quale si usa sempre il massimo del garbo e della mitezza. E fatelo anche verso mister Panarelli perché lo merita, perché è uno di noi”, conclude il presidente Antonio Petraglia
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