Il Consiglio Comunale nella seduta del 19 Dicembre ha approvato il “Regolamento comunale per l’amministrazione condivisa dei beni comuni”.
Il regolamento consentirà di organizzare, attraverso la stipula con patti di collaborazione ordinari o complessi, vere e proprie cooperazioni tra cittadini, singoli o associati e il Comune finalizzate a curare, valorizzare, promuovere l’uso condiviso di beni comuni materiali e immateriali.
La proposta passata al vaglio dalla massima assise cittadina di Martina Franca è stata messa a punto dal Settore Patrimonio del Comune sulla base del modello di regolamento adottato per la prima volta in Italia dal Comune di Bologna nel 2014 e in seguito con successo da altri circa 200 comuni italiani, molti anche in Puglia.
Le disposizioni attuative del regolamento, dopo tre anni dall’entrata in vigore, saranno sottoposte ad un processo di valutazione.
“Il tema della cura dei beni comuni è tra i primi posti dell’agenda politica del nostro programma di governo. Pensiamo infatti con questo regolamento di stimolare la partecipazione attiva dei cittadini, dando inizio ad una collaborazione nella gestione, ad esempio, di aree verdi, parchi giochi e aiuole. L’intento è quello di creare una sinergia pubblico- privato che a nostro avviso potrà innescare un circuito virtuoso, con effetti positivi per la cura e la valorizzazione del patrimonio pubblico. Siamo convinti che in questo modo si potrà valorizzare il senso di responsabilità e l’impegno dei cittadini, nonché alcune forme di cittadinanza attiva”. Ha spiegato l’Assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio Nunzia Convertini che ha relazionato in Consiglio sulla proposta di regolamento.
potrebbe interessarti anche
Autonoleggio senza autorizzazioni: chiusa attività a Taranto
Speciale: il Natale dei tarantini raccontato da Antonio Fornaro
Taranto, lo sviluppo del territorio con “PIA e mini PIA”
Taranto, PD e Csx: riporteremo i cittadini al voto
Premiazioni all’istituto “Mediterraneo” a Maruggio
Taranto, schiaffeggia collega infermiere al SS. Annunziata: «Mi scuso»