La continuità assistenziale per i pazienti psichiatrici è in pericolo, con possibili ripercussioni sui soggetti più fragili e sugli operatori del settore. È il grido d’allarme lanciato da Fabio Margilio, presidente di Aiop Puglia, e Angela Fiore, presidente della sezione Socio-Sanitaria dell’associazione, in una lettera inviata alla Regione Puglia.
L’allerta nasce da una proposta presentata da alcune associazioni di categoria all’Assessorato alle Politiche della Salute, che prevede la riconversione delle Case per la Vita in Crap estensive. Una soluzione che, secondo Aiop Puglia, non garantisce il rispetto delle normative nazionali sulla salute mentale, mettendo a rischio sia i pazienti che gli operatori sanitari.
Una proposta non conforme alle normative nazionali
Secondo Margilio e Fiore, il progetto ipotizza strutture sanitarie di tipo misto, in cui coesisterebbero pazienti con patologie diverse, sia di bassa intensità assistenziale che con necessità di cure estensive. Tuttavia, questa impostazione non trova riscontro nelle normative vigenti:
• Non è prevista dall’ordinamento nazionale della salute mentale.
• Non è riconosciuta dal Ministero della Salute.
• Non è disciplinata dall’Accordo Stato-Regioni del 2013 sulla riabilitazione psichiatrica.
• Non è contemplata dal Dpcm Lea del 12 gennaio 2017
Una trasformazione di questo tipo, sottolineano i rappresentanti di Aiop Puglia, rischierebbe quindi di compromettere la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti psichiatrici, creando confusione organizzativa e mettendo in difficoltà le strutture attualmente operanti.
Rischio per centinaia di posti di lavoro
Oltre agli effetti sui pazienti, la proposta avrebbe un impatto significativo anche sul piano occupazionale. Aiop Puglia sottolinea che la riconversione metterebbe in discussione il futuro di centinaia di operatori sanitari che, da oltre 15 anni, lavorano nelle Case per la Vita pugliesi, offrendo cure fondamentali per le persone affette da patologie psichiatriche.
“Un settore così delicato come quello della salute mentale non può essere oggetto di modifiche strutturali senza una concertazione con tutti i soggetti coinvolti”, scrivono Margilio e Fiore.
Aiop Puglia chiede una soluzione condivisa
Aiop Puglia si prepara a presentare entro la fine di marzo una proposta alternativa, da discutere con l’Assessorato e le associazioni di categoria. L’obiettivo è individuare una soluzione conforme alle normative nazionali, che garantisca la continuità assistenziale per i pazienti e tuteli il personale sanitario.
“L’auspicio è che si possa individuare un percorso condiviso, capace di coniugare le esigenze delle strutture, degli operatori e soprattutto dei soggetti più fragili, per i quali la Regione ha sempre dimostrato attenzione”, concludono Margilio e Fiore.
Aiop Puglia: il ruolo dell’associazione
Aiop Puglia è la sezione territoriale dell’Associazione Italiana delle Aziende Sanitarie Ospedaliere Sociosanitarie Residenziali. L’organizzazione rappresenta circa 30 cliniche private, con oltre 4.000 posti letto e 5.000 professionisti tra medici, infermieri, tecnici e operatori sanitari. Il suo obiettivo è valorizzare il ruolo delle imprese sanitarie private, promuovendo un modello di assistenza efficace e sostenibile.
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