FRANCAVILLA FONTANA – Già condannato in primo grado, insieme alla compagna, per la tragica morte di un maresciallo di polizia locale in pensione aggredito, quel giorno, da tre cani non custoditi, un 30enne si è visto respingere le sue ragioni nel ricorso presentato in Appello.
La Corte, in secondo grado, ha così confermato i tre anni di reclusione a carico dell’uomo, di origini rumene ma regolarmente residente in Italia, e pure il risarcimento dei danni. Il reato è di omicidio colposo. La vicenda risale al 19 aprile del 2017, quando il 77enne Vito Zaccaria fu sbranato da due pitbull e un meticcio.
Maresciallo sbranato da pitbull: condanna confermata in Appello
Il cadavere dell’anziano, uscito per una passeggiata qualche ora prima, fu ritrovato con profonde lesioni da morsi in contrada Capitolo, nelle campagne tra il centro abitato e la Zona Pip di Francavilla Fontana.
I familiari, che all’epoca denunciarono la scomparsa dell’uomo, si sono poi costituiti parte civile nei procedimenti, difesi e tutelati dall’avvocato Euprepio Curto.
Le indagini della Procura di Brindisi e dei carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana, all’epoca guidata dal capitano Nicola Maggio, ricostruirono la vicenda anche grazie alla comparazione del Dna. A finire nei guai, i due proprietari degli animali. Secondo l’accusa i due giovani avevano omesso di custodire i cani, privi di chip identificativo, in un recinto idoneo.
Tesi che, dopo la prima condanna nel 2023, ha trovato conferma nella sentenza emessa dai giudici della Corte d’appello di Lecce.
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