Giuseppe Marasco

Manfredonia, Marasco e la frase shock sui forni crematori: ‘Mi scuso’

Giuseppe Marasco, neoeletto consigliere comunale di Fratelli d’Italia (FdI) a Manfredonia, ha dichiarato che la sua affermazione “siamo abituati ai forni crematori” non era assolutamente intesa come un riferimento all’Olocausto, ma unicamente alle alte temperature del territorio. La precisazione è arrivata in una nota ufficiale, dopo la diffusione di un video in cui la frase è stata pronunciata durante una manifestazione politica pubblica. Marasco si è scusato per l’equivoco, affermando che non era sua intenzione offendere la sensibilità di nessuno.

Nel video incriminato, registrato nel comitato elettorale del candidato sindaco Ugo Galli, il consigliere regionale pugliese Giannicola De Leonardis commenta il caldo intenso, e subito dopo si sente una voce pronunciare la battuta sui forni crematori, suscitando risate tra i presenti. Interpellato prima della nota di scuse, Marasco aveva dichiarato all’ANSA di non essere l’autore della frase e di aver denunciato il video come manipolato.

Le parole di Marasco hanno scatenato reazioni di condanna da parte dell’opposizione. Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico, ha criticato duramente il consigliere, definendo la frase scioccante e inaccettabile. Sabrina Licheri, senatrice del MoVimento 5 Stelle, ha espresso indignazione per l’accaduto, accusando Marasco di aver ridicolizzato la Shoah e le persecuzioni nazifasciste.

Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha dichiarato di non conoscere né il personaggio né la storia, mantenendosi distante dalla polemica.

Paolo Campo, capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio regionale della Puglia, ha definito vergognose le esternazioni di Marasco, chiedendo al candidato sindaco Ugo Galli di chiarire la sua posizione rispetto al comportamento del consigliere. Anche Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha condannato fermamente le parole di Marasco, sollecitando l’espulsione immediata del consigliere e invitando tutte le forze politiche a riflettere sull’importanza del linguaggio e dei messaggi diffusi.

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