L’analisi del materiale probatorio relativo agli eventi criminali verificatisi nel comune di Maglie pone in evidenza un intreccio tra amministrazione pubblica e interessi imprenditoriali. Le indagini hanno rivelato un legame diretto tra Marco Sticchi, vicesindaco e delegato al verde pubblico e all’arredo urbano, e Marco Castrignanò, imprenditore operante nel settore della cura del verde e degli appalti pubblici.
Il contesto amministrativo
Durante il periodo oggetto di indagine, il comune di Maglie era amministrato da Ernesto Torna, sindaco in carica, il quale aveva affidato a Marco Sticchi la gestione del verde pubblico e dell’arredo urbano. Tale incarico era stato conferito ufficialmente con decreto sindacale del 9 ottobre 2020. Tuttavia, già nella precedente giunta comunale, Sticchi aveva detenuto la medesima delega, ottenuta in seguito a una riorganizzazione interna del 20 luglio 2018.
Questa continuità amministrativa suggerisce un interesse specifico e costante del vicesindaco per la gestione del settore, un interesse che le indagini hanno dimostrato essere strettamente legato ai rapporti con Marco Castrignanò.
I rapporti tra Marco Sticchi e Marco Castrignanò
Le investigazioni hanno fatto emergere un rapporto consolidato tra Sticchi e Castrignanò, il quale si è rivelato determinante nella realizzazione delle attività illecite contestate. Un elemento chiave di questa relazione è stato il comportamento dei due soggetti subito dopo le elezioni comunali del 20-21 settembre 2020.
In quella tornata elettorale, Marco Sticchi risultò il candidato più votato e, subito dopo la vittoria, avviò un dialogo con Marco Castrignanò in merito all’assegnazione delle deleghe. L’imprenditore si mostrò particolarmente interessato all’attribuzione del settore del verde pubblico, tanto da contattare ripetutamente il neoeletto vicesindaco per ottenere aggiornamenti.
Dapprima Sticchi fornì informazioni fuorvianti, facendo credere a Castrignanò che la delega non gli fosse stata assegnata. Tuttavia, poco dopo, inviò all’imprenditore il decreto sindacale che ne confermava la nomina, suscitando in lui una reazione di soddisfazione mista a ironia, come emerso dalle conversazioni intercettate.
L’interesse economico dietro la delega
L’attenzione riservata alla delega sul verde pubblico trova una spiegazione diretta nelle attività imprenditoriali di Marco Castrignanò. L’imprenditore, infatti, era (e continua a essere) a capo di diverse aziende specializzate nella manutenzione del verde pubblico e nell’esecuzione di appalti conferiti dalle amministrazioni locali.
Le indagini hanno rivelato che Castrignanò ha creato una rete di società finalizzata a occultare il proprio ruolo nella gestione effettiva dei bandi di gara comunali. Tra queste aziende, una delle più rilevanti è la Società Agricola Castrignanò Vivai Srl, con sede a Muro Leccese, la cui gestione è riconducibile direttamente all’indagato.
Le evidenze raccolte dimostrerebbero come l’assegnazione della delega al verde pubblico nel comune di Maglie non sia stata una semplice scelta amministrativa, bensì il risultato di una strategia finalizzata a favorire determinati interessi economici. Il legame tra il vicesindaco Marco Sticchi e l’imprenditore Marco Castrignanò rappresenterebbe un esempio di intreccio tra politica e affari, dove il controllo su un settore strategico diventa un mezzo per garantire vantaggi a soggetti privati a discapito della trasparenza e della legalità.
potrebbe interessarti anche
Elezioni comunali il 25-26 maggio, ballottaggi e referendum l’8-9 giugno
Maglie, Toma e Sticchi sospesi da Fratelli d’Italia
A chiare Lettere, ecco i benefici per i Comuni digitalizzati: l’esempio di Caprarica
Lecce, Giannetta eletta consigliera nazionale Federalberghi: plauso del sindaco
Maglie: la trama corruttiva tra Sticchi, Castrignanò e un avvocato
Salento, appalti truccati e politica: dall’indagine agli arresti