Marco Raduano, 40anni, ritenuto al vertice dell’omonimo clan che opera su Vieste (Foggia), è stato condannato, in via definitiva, a 19 anni di carcere.
La condanna deriva dalla maxi operazione antimafia “Neve di Marzo”, coordinata dalla Dda di Bari e svolta dai militari di Vieste a ottobre del 2019, quando fu sgominata un’associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, aggravato dal metodo mafioso, che utilizzava anche armi da guerra.
Gli ordini di carcerazione sono stati emessi dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Corte d’Appello di Bari dopo la dichiarazione di inammissibilità dei relativi ricorsi da parte della Corte di Cassazione.
Oltre a Marco Raduano, Luigi Troiano, 60enne di Vieste, è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, pagamento di una multa di 18mila euro. Gianluigi Troiano, 30enne figlio di Luigi, considerato dagli investigatori vicino al clan “Raduano”, è tuttora latitante: è stato condannato a nove anni e due mesi di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Sempre nell’ambito dello stesso procedimento era già stato condannato, in via definitiva, a tredici anni di reclusione anche Liberantonio Azzarone.
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