LECCE – Liste d’attesa lunghissime, prestazioni urgenti che andrebbero erogate entro le 72 ore ma che spesso vanno ben al di là dei tempi previsti dalla legge, visite che non vengono fissate e si deve perciò tornare al cup o continuare a chiamare per avere una data, insomma una situazione che sta gravando sempre di più sui cittadini, arrabbiati, delusi e spesso rassegnati a dovere fare i conti con una sanità che in molti casi ha troppo intoppi e ritardi non accettabili.
E per informare i cittadini sui loro diritti e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, anche in provincia di Lecce lo Spi Cgil, il Sindacato Pensionati Italiani, ha avviato la campagna “Liste d’attesa, non se ne può più” con un volantinaggio nei pressi dell’ex
Vito Fazzi di Lecce.
“Il problema delle liste d’attesa nella sanità pubblica è drammatico”, dice la segretaria generale dello Spi Lecce, Fernanda Cosi. “Gli anziani ed i cittadini meno abbienti che non possono permettersi prestazioni a pagamento si vedono di fatto negato il diritto alla salute e alla cura. Tutto ciò è intollerabile. In alcuni casi ai pazienti non viene assegnata alcuna data, negando di fatto un diritto costituzionalmente garantito”.
“La legge va rispettata – spiega la sindacalista – sospendere o addirittura chiudere le liste d’attesa è illegittimo. Cittadine e cittadini devono pretendere di avere una data certa per le proprie cure. Per ogni violazione di questo diritto è possibile avviare una contestazione in forma scritta. Le sedi comunali o di quartiere dello Spi Cgil sono a disposizione per fornire qualsiasi informazione sul tema e per aiutare le persone a tutelare i propri diritti”.
https://www.youtube.com/watch?v=zwJjTPVzqvI
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