POTENZA – “Chiedevano soltanto una cosa: dialogo. E un’altra: confronto. E un’altra ancora: comprensione. E invece a nemmeno di tre settimane dal trentesimo anniversario della scomparsa di Elisa, la porta della chiesa della SS Trinità è stata riaperta. È una notizia, quella della riapertura imminente della chiesa che ha celato il corpo della povera Elisa (si parlava di ore) che avevamo appreso questa mattina e già questa notizia ci aveva provocato uno stato d’animo di smarrimento misto ad incredulità”. E’ quanto riportato in un comunicato del Coordinamento Libera Basilicata.
“Vedere, ora, quella porta aperta in maniera così repentina, improvvisa è l’ennesimo smacco, l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti della Memoria di Elisa e nei confronti della famiglia Claps. Nessuna richiesta fatta dalla famiglia, che non si è mai opposta completamente alla riapertura, è stata accettata. Quella porta riaperta con modalità a dir poco sconcertanti relega la Pace nel sottotetto della coscienza, chiusa con il lucchetto del cinismo. Auspichiamo che le parole lette all’interno della nota ufficiale della Diocesi, significhino che la Chiesa riaperta al culto da oggi, sia luogo di meditazione e di quella preghiera silenziosa richiesta il 15 marzo scorso, da mamma Filomena. In quel silenzio spirituale che sia altra cosa rispetto al silenzio che per 17 lunghi anni ha avvolto la storia e la vita di Elisa. Un silenzio che purtroppo, da molti punti di vista continua a persistere”.
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