Lega e FI: ‘Decaro denunci il pentito che lo calunnia’

Davide Bellomo, deputato della Lega, chiede un’azione legale da parte di Antonio Decaro contro il collaboratore di giustizia Nicola De Santis, autore di accuse gravi legate a presunti rapporti con esponenti del clan Parisi.

Il deputato leghista Davide Bellomo, membro della Commissione Giustizia della Camera, ha dichiarato che Antonio Decaro, ex sindaco di Bari e attuale europarlamentare del Partito Democratico, dovrebbe agire legalmente contro il pentito Nicola De Santis per calunnia o diffamazione. Le accuse mosse includono presunti incontri con Massimo Parisi, fratello del boss Savino, e un accordo elettorale in cambio di un posto di lavoro in una municipalizzata per il nipote di un affiliato al clan Parisi.

Bellomo ha sottolineato che tali accuse, se confermate, getterebbero un’ombra pesante sull’integrità di Decaro. “Di fronte a ipotesi di relazioni pericolose e corruzione elettorale, una semplice smentita stampa non basta. Decaro deve denunciare il pentito per difendere la propria onorabilità”, ha affermato Bellomo, aggiungendo che l’assenza di un’azione legale da parte di Decaro desta perplessità, nonostante l’archiviazione preliminare del caso.

Forza Italia: “Acquisire atti del processo in Commissione Antimafia”

A rincarare la dose sono stati i parlamentari di Forza Italia membri della Commissione Antimafia, Pietro Pittalis, Mauro D’Attis, Maurizio Gasparri, Pierantonio Zanettin, Giuseppe Castiglione e Chiara Tenerini. In una nota congiunta, i parlamentari hanno chiesto di approfondire la vicenda. “Dalle cronache si apprende che il collaboratore di giustizia ha ribadito in aula la sua versione circa un incontro tra Decaro e Massimo Parisi. Fatti che, se accertati, risulterebbero gravissimi: si parla di voti dei clan e assunzioni in aziende municipalizzate”, si legge nella dichiarazione.

La nota sottolinea inoltre un presunto incontro avvenuto nella casa della sorella del boss, un episodio che, secondo i parlamentari di Forza Italia, rafforzerebbe il sospetto di un clima amministrativo poco trasparente nella gestione della città di Bari. Alla luce di questi sviluppi, è stata annunciata una richiesta formale all’Ufficio di Presidenza della Commissione Antimafia per acquisire gli atti relativi al caso.

La vicenda solleva interrogativi sulla trasparenza e la legalità nella politica locale, mentre si attende la prossima mossa dell’ex sindaco di Bari.

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