Lecce30 non è un tabù per il sindaco Adriana Poli Bortone, che si è detta pronta a confrontarsi sulle richieste avanzate dalla petizione popolare promossa da LeccePedala e da 40 associazioni locali. Durante l’incontro pubblico tenutosi nella suggestiva cornice del Chiostro della Biblioteca Bernardini, Poli Bortone ha ascoltato con attenzione gli interventi e ha chiarito la posizione dell’amministrazione su diversi punti del progetto di città 30.
Il modello Olbia
Un contributo video del sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ha aperto il dibattito. Olbia è stata la prima città italiana a diventare “città 30” nel 2021, e Nizzi ha raccontato i benefici ottenuti: “A distanza di quattro anni, la città è felice. I cittadini, inizialmente scettici, ora esigono il rispetto della velocità”.
Le dichiarazioni del sindaco
Poli Bortone si è detta favorevole all’introduzione del limite di 30 km/h davanti alle scuole, accogliendo la richiesta di strade scolastiche. Più cauta, invece, sull’estensione del limite a tutte le strade urbane locali, ritenendo necessario un approfondimento tecnico. Ha proposto inoltre il coinvolgimento del Ministero dei Trasporti per un supporto operativo e ha invitato le associazioni a presentare una mappa delle aree idonee alla trasformazione.
Sul trasporto pubblico locale, ha sottolineato la necessità di recuperare il tempo perso con il filobus, mentre per le campagne di sensibilizzazione ha auspicato un sostegno economico dalla Regione Puglia.
Il contributo delle associazioni
Roberto Guido, a nome di LeccePedala, ha ribadito che Lecce30 è “una visione diversa dello spazio urbano” mirata a ridisegnare città più sicure e vivibili per tutti, soprattutto per gli utenti più vulnerabili. Adriana De Carlo, portavoce di Fiab Lecce Cicloamici, ha accolto l’invito del sindaco a partecipare a un tavolo tecnico, ma ha chiesto un cronoprogramma concreto per l’attuazione del progetto.
Anche il Garante dei diritti delle persone con disabilità, Piergiorgio Provenzano, ha espresso il suo favore, sottolineando i benefici in termini di sicurezza per l’utenza fragile.
Conclusioni e prossimi passi
L’incontro ha visto la partecipazione di numerose realtà associative, che hanno contribuito con proposte e riflessioni per un progetto organico. L’impegno condiviso punta ora a trasformare Lecce in una città più sicura e inclusiva, attraverso una pianificazione partecipata e interventi graduali.
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