Il Comando di Lecce è alle prese con la peggiore crisi per carenza di personale. Mancano all’appello 92 lavoratori, ma non diminuiscono gli interventi: 7mila in 4 mesi. Oggi operano in 88, ma dovrebbero essere 180 tra le sedi di Lecce, Gallipoli, Maglie, Tricase e Veglie.
“Senza riposo”. A inquadrare la situazione è Pasquale Cirillo, coordinatore territoriale della Fp Cgil Lecce- Vigili del Fuoco: “I servizi di soccorso tecnico urgente si basano ormai esclusivamente sul numero minimo necessario per la loro composizione. Ciò significa che nelle diverse sedi abbiamo gestioni del personale vicine al collasso, in cui è sempre più difficile concedere ferie, necessarie per il recupero psicofisico, in cui i turni stressanti, in cui la squadra è impegnata letteralmente per dodici ore consecutive per lo spegnimento degli incendi o altri tipi di intervento, sono la routine”, spiega il sindacalista.
”Il periodo estivo è storicamente il periodo in cui il Comando di Lecce è più sotto stress. Da fine maggio a fine settembre i pompieri salentini garantiscono mediamente 7.000 interventi di soccorso tecnico urgente (circa 60 al giorno) per domare gli incendi estivi, intervenire sugli incidenti stradali, soccorrere le persone, domare incendi nelle case. “Il dispositivo di soccorso messo in campo fa riferimento a cinque squadre ordinarie, tre supporti, una squadra boschiva per l’intero periodo, vale a dire dal 15 giugno al 15 settembre. Inoltre la squadra boschiva è parzialmente raddoppiata per un mese, grosso modo a partire da metà luglio. Ciò significa che basterebbe anche solo un minimo inconveniente, un’assenza non prevista, una malattia per creare forte disagio, al punto da mandare in crisi l’intero Comando”, aggiunge Cirillo.
Possibili rimedi. L’amministrazione sta ovviamente cercando di correre ai ripari, con la richiesta di trasferimento straordinario e temporaneo di un congruo numero di unità operative residenti a Lecce ma che al momento lavorano in altri Comandi. Una richiesta che al momento non ha ottenuto alcuna risposta. L’alternativa per tamponare la crisi estiva è un maggiore coinvolgimento delle unità volontarie presenti nel distaccamento di Ugento, che però spesso fa fatica a costituire una squadra per l’assenza di figure professionali specifiche (come autisti o capi squadra). “Si potrebbero utilizzare queste unità operative disponibili a effettuare il servizio, per completare le squadre nei diversi distaccamenti provinciali. Atteso che già oggi non si riesce sempre a coprire il turno interamente”, conclude Cirillo.
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