Vertenza Boni, fumata bianca per 17 lavoratori. Grigia per altri 7. Dopo un incontro-fiume in Prefettura, l’azienda ha rotto gli indugi e garantito un futuro stabile ad altri 17 dipendenti, sui 47 che operano sul cantiere di Surbo per la pulizia dei treni. Discorso solo rinviato per gli ultimi 7 lavoratori. La vertenza condotta dal sindacato confederale si è chiusa dunque con un primo grande risultato: salgono a 40 i lavoratori a tempo indeterminato. Questi 17 lavoratori, da oggi stabilizzati, nell’ultimo biennio di emergenza pandemica hanno sostituito lavoratori a tempo indeterminato poi andati in pensione che avevano maturato il diritto alla tutela del posto al passaggio di appalto. Secondo i sindacati, vista l’emergenza Covid che ha bloccato numerosi passaggi burocratici, la clausola sociale ora andrà applicata anche a loro. Nel passaggio di appalto, a partire dal Primo Maggio, 24 lavoratori rischiavano di non poter godere del vantaggio della clausola sociale: 17 tra loro lavoravano da oltre 20 mesi con contratti in scadenza il 31 marzo ed avevano ormai raggiunto il massimo delle proroghe possibili (cinque); il contratto degli altri 7 scadrà invece il 30 aprile al compimento del decimo mese di contratto. Si tratta di una platea del personale che negli ultimi anni ha sostituito chi aveva raggiunto l’età pensionabile.
A partire da maggio l’appalto, fin qui gestito dai 47 lavoratori in organico della Boni, sarà spacchettato in tre parti affidate ad altrettante aziende: pulizie su intercity notte, pulizie su intercity giorno e pulizie negli uffici. Non cambierà dunque il volume del lavoro. Nel passaggio da una ditta alle altre, è però garantita per effetto della clausola sociale l’assunzione dei lavoratori a tempo indeterminato.
La prefetta Mario Rosa Trio aveva convocato ieri pomeriggio un tavolo alla presenza di Trenitalia, l’azienda appaltatrice Boni, le imprese che subentreranno nell’appalto a partire da maggio (Dussman e RekeepRail) e le organizzazioni sindacali. La rappresentante territoriale del Governo ha autorizzato anche la trasmissione in videoconferenza dell’incontro, per consentire a tutti i lavoratori di seguirlo da remoto. Lavoratori che da martedì si erano riuniti in assemblea permanente all’interno del cantiere di Surbo. Durante l’incontro, è emerso come la mole di lavoro nel cantiere di Surbo con l’approssimarsi della stagione estiva sia crescente. Nonostante i dati inconfutabili e la situazione rischiosa dei lavoratori, le aziende subentranti non hanno garantito l’assunzione dei lavoratori a partire dal 1° maggio.
A quel punto a rompere gli indugi è stato il dirigente della Boni, Paolo Prevedello. Di fronte alla titubanza delle altre aziende e dovendo garantire la pulizia dei treni nel mese di aprile, avrebbe dovuto coprire il vuoto lasciato dai 17 dipendenti a scadenza attingendo da agenzie interinali. Una soluzione che non ha preso neanche in considerazione. Si è preso un paio d’ore di riflessione, anche per comunicare la decisione ai vertici nazionali dell’azienda. Intorno alle 23 di ieri la riserva è stata sciolta: i nomi dei 17 lavoratori figuravano negli ordini di servizio per la giornata odierna e i contratti di lavoro a tempo indeterminato erano stati predisposti. A quel punto si è sciolta anche l’assemblea permanente. “Ringraziamo Prevedello per la grande responsabilità sociale che ha dimostrato ieri nei confronti dei lavoratori. Assumere dalle agenzie sarebbe stato uno schiaffo morale durissimo per i lavoratori. Allo stesso tempo è d’obbligo ringraziare la prefetta per la tempestività, la competenza e le modalità con le quali ha condotta una vertenza che rischiava di diventare davvero paradossale. Nel passaggio di appalto garantiremo anche il futuro dei 7 lavoratori il cui contratto scadrà ad aprile”, dichiarano i sindacalisti di Filt-Cgil. Fit-Cisl e Uiltrasporti che hanno seguito passo dopo passo i lavoratori durante questa vicenda.
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