LECCE – Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, ha scritto una lettera al ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini per chiedere al Governo l’approvazione del Piano di gestione dello spazio marittimo, strumento di pianificazione che individua a monte per iniziativa pubblica, attraverso studi e analisti tecniche, le aree idonee o non idonee per l’installazione di impianti eolici offshore e ne garantisce l’equilibrata distribuzione sul territorio nazionale. “La perdurante assenza di una pianificazione di parte pubblica – scrive il sindaco Salvemini – sta alimentando a livello territoriale contrarietà, conflitti, perplessità, anche in quanti sono convinti della necessità di incrementare la produzione di energia da eolico offshore. È quello che sta accadendo in Puglia e nel Salento, per effetto di richieste di parchi eolici nel basso Adriatico, tra Bari e Leuca, senza alcuna considerazione, tra l’altro, dell’impatto cumulativo”. Salvemini ritiene che “la conseguenza di questa vacatio legis è che a tutt’oggi i meccanismi autorizzatori operano in assenza di regole che stabiliscano la corretta localizzazione dei parchi eolici offshore: in sostanza l’individuazione dell’area è rimessa ad una valutazione del soggetto proponente che, dopo aver acquisito la concessione demaniale per un determinato sito, presenta il progetto ai fini della Via e del rilascio dell’autorizzazione unica”. “Il tutto – prosegue Salvemini – in palese contrasto con quanto stabilito dal decreto 199 del 2017 che prevede ‘una razionale pianificazione degli impianti offshore, preventiva rispetto alla assegnazione in concessione degli spazi acquei dedicati ed attenta ai valori paesaggistici'”
potrebbe interessarti anche
Pd Puglia, esplode il “caso Massafra”
Speciale ANCI Torino 2024: notizie, interviste, curiosità
Santanchè: ‘Cancellazione abuso ufficio per far lavorare sindaci’
Nomine UE, Palmisano (M5S): “Accordo farsa, democrazia europea sconfitta”
Porto Cesareo si riconferma Area Marina Protetta di interesse mediterraneo
Regione, election day e commissioni: i civici si muovono