Il nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune di Lecce prevede l’introduzione di 6.700 nuovi posti auto a pagamento, con l’estensione delle aree di sosta tariffata e l’incremento delle relative tariffe. Queste misure hanno sollevato preoccupazioni tra i sindacati, in particolare da parte di Fillea Cgil e Filcams Cgil, che rappresentano rispettivamente i lavoratori edili e quelli del commercio, servizi e turismo.
I segretari generali territoriali di Fillea Cgil, Luca Toma, e di Filcams Cgil, Daniela Campobasso, hanno espresso perplessità riguardo all’impatto che tali provvedimenti potrebbero avere sui lavoratori che quotidianamente si recano in città per motivi professionali. In particolare, evidenziano come l’estensione delle zone di parcheggio a pagamento possa gravare economicamente su coloro che utilizzano l’auto per raggiungere il posto di lavoro, spesso provenendo da altri comuni o dalle periferie.
“Nel ridisegnare la città attraverso gli strumenti urbanistici vigenti, sono molti gli interessi da considerare, spesso in conflitto tra loro. Tra questi, gli interessi dei residenti si scontrano con quelli di altre categorie che utilizzano gli spazi urbani: turisti, studenti, pendolari, clienti di esercizi commerciali o utenti di uffici pubblici e privati”, affermano Toma e Campobasso. “Chi sembra restare sempre fuori dai ragionamenti sono le lavoratrici e i lavoratori che utilizzano la città per esigenze lavorative, provenendo da altri paesi o spostandosi dalle periferie verso il centro.”
I sindacalisti sottolineano che le nuove misure potrebbero colpire una vasta gamma di lavoratori:
• Impiegati negli studi professionali
• Commessi dei negozi
• Dipendenti dei supermercati
• Personale scolastico
• Lavoratori di bar e ristoranti
• Operai edili impegnati nei cantieri
“L’obiettivo di disincentivare la ‘lunga sosta’ è lodevole se inserito in un disegno organico per rendere Lecce una città più sostenibile e inclusiva. Tuttavia, non si può ignorare una popolazione di lavoratrici e lavoratori già penalizzati da salari bassi e dall’alto costo della vita, per i quali l’introduzione di nuovi costi per la mobilità rappresenterebbe un ulteriore, insostenibile onere”, spiegano i rappresentanti sindacali.
In attesa della realizzazione di parcheggi di interscambio e del potenziamento dei relativi bus navetta, Toma e Campobasso auspicano che l’amministrazione comunale preveda forme di agevolazione per chi si reca in città per lavoro. Inoltre, invitano il Comune a coinvolgere attivamente tutti i soggetti interessati nel dibattito, al fine di trovare soluzioni equilibrate che tengano conto delle esigenze di tutti.
“Sarebbe auspicabile prevedere agevolazioni per chi in città ci viene per procurarsi il salario necessario a vivere”, concludono. “Tutto questo in attesa della effettiva realizzazione dei parcheggi di interscambio e del potenziamento dei relativi bus navetta, magari anche di forme di gestione della cosa pubblica partecipate e capaci di dare risposte alle esigenze di tutti e non ai bisogni di pochi.”
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