Lecce – Nel 1984 venne concessa al bar Yvonne l’autorizzazione temporanea per la realizzazione di un chiosco di 40 metri quadrati. Quel titolo, nel corso degli anni, è stato rinnovato altre quattro volte ma quando nel 2019, su richiesta dei titolari, è stato avviato un procedimento finalizzato alla regolarizzazione, sono emerse alcune irregolarità. Queste hanno indotto l’amministrazione Salvemini a pronunciarsi in senso negativo. Nunzio Prete, titolare del bar, ha scelto così di rivolgersi al TAR ma le sue convinzioni si sono infrante contro il parere dei giudici. Ora la questione è in mano al Consiglio di Stato che si pronuncerà dopo l’udienza fissata per il 4 febbraio. San Cataldo però, sottolinea l’assessore leccese Andrea Guido, non può esistere senza il bar Yvonne. Un bar che, come ci raccontano affezionati avventori, rappresenta l’anima di San Cataldo, tenendo viva la marina anche nei momenti più duri.
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