Ogni ko, il giorno dopo, brucia ancora di più. Specie perché la voglia di festeggiare i 117 anni di storia con tre punti era tanta.
Difficile espugnare Marassi quest’anno. Del resto se non ci è ancora riuscito nessuno in questo 2025 un motivo ci sarà, ed il dato non può essere casuale. Figuriamoci farlo dopo aver regalato un intero tempo e due gol al Genoa di Vieira, squadra che nelle ultime due settimane ha concesso punti a due concorrenti della lotta salvezza, e che alla sfida con il Lecce si è presentata in condizioni numericamente rimaneggiate. Sponda giallorossa, si è parlato tanto nell’ultimo periodo delle lacune offensive di questo Lecce, delle difficoltà nell’andare in gol con frequenza e dello scarso contributivo alla fase realizzativa di tutti coloro che non rispondono al nome di Nikola Krstovic. A proposito: il montenegrino è in doppia cifra, e siamo ancora a marzo. In molti ci speravano, ma in pochi ci avrebbero scommesso. Parliamo del decimo straniero a riuscirci nella storia del Lecce in Serie A, l’ultimo è stato un certo Mirko Vucinic.
Tornando alla stretta attualità, nelle ultime due settimane è riemersa una fragilità difensiva che non sembrava dovesse essere più un problema, almeno fino ad un paio di partite fa, appunto. È un Lecce che quando non subisce, fa fatica a segnare. Quando invece riesce a far gol, incassa più del dovuto. Urge ritrovare impermeabilità ed equilibrio, ironia della sorte la parola più utilizzata da Giampaolo nelle varie conferenze pre e post partita. Nelle dichiarazioni rilasciate al Ferraris, il maestro ha continuato a dirsi non preoccupato, apparendo però quantomeno un po’ più arrabbiato del solito.
Ora tre giorni di riposo prima di tornare a lavoro nella sessione programmata per mercoledì pomeriggio ad Acaya. La sosta delle nazionali tornerà utile per riposare le gambe e resettare il cervello, almeno per chi non risponderà alle convocazioni dei rispettivi ct. Saranno infatti sette i giallorossi impegnati in giro per il mondo, tra convocazioni ai mondiali (nel caso di Krstovic, Berisha, Gaspar, Coulibaly e Ramadani), playoff della Nations League (nel caso di Helgason) ed Elite League Under 20 (nel caso di Burnete).
Nel frattempo, laggiù, c’è chi inizia a rosicchiare punti. Ed il distacco con la zona rossa si assottoglia sempre più.
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