Il Lecce ha ufficializzato in mattinata il nuovo allenatore giallorosso Luca Gotti.
Il tecnico ex Udinese e Spezia si è presentato in conferenza stampa: “Quest’anno la corsa alla salvezza è bella ed avvincente. Quando ci sei dentro le cose le vedi in maniera diversa, tutto assume un peso specifico diverso. Il 2023 è stato per me un anno assai difficile, ho subito due operazioni chirirgiche che mi hanno impedito di lavorare. Sono stato costretto a declinare tante offerte. L’intenzione era quella di attendere la fine di questa stagione, per poi valutare altre situazioni in estate. La telefonata di Pantaleo Corvino mi ha però rapidamente convinto perché la squadra, vista da fuori, ha delle componenti che mi piacciono molto. Ci sono poi componenti tutt’altro che secondarie. Ci attendono dieci partite tanto difficili quanto importanti, ci faremo trovare pronti. Sul contratto non ho messo bocca, sono concentrato sul finire questa stagione nel migliore dei modi. Ho trovato un gruppo elettrico ed una squadra viva. Non ho ancora avuto modo di interfacciarmi con i singoli, ma non mancherà occasioni. Il modulo? La difesa a tre mi ha spesso accompagnato negli anni, ma il sistema di gioco dipende dai giocatori. A dieci giornate dalla fine non voglio stravolgere nulla. So giocare anche con la difesa a quattro, così come con il centrocampo a due ed a tre. Faremo tutte le valutazioni del caso senza escludere nulla, ma non voglio farmi condizionare da quanto visto e non visto fino ad ora. Preferisco concentrarmi su ciò che noterò da oggi in poi. Il Lecce vanta in rosa calciatori conosciuti ed altri di grandi prospettiva. Mentre ero in viaggio per venire qui ho visto diverse partite del Lecce, ed ho notato una squadra non da retrocessione. Ho anche notato che l’atteggiamento non è praticamente mai mancato, e non è scontato per una squadra così giovane. Questa formazione è prima in classifica per contrasti vinti, e non credo sia un dato da sottovalutare. Per noi oggi inizia un mini-torneo che ci vede partire con un +1 rispetto alle aversarie. Non dobbiamo far leva sugli altri, ma pensare solo a ciò che facciamo noi. Su D’Aversa voglio dire una cosa. Ho avuto la fortuna di conoscerlo come calciatore tanti anni fa, e vi assicuro che è una persona con il cervello che funziona. Ciò che è accaduto domenica non voglio giudicarlo, ma credo che sia stato un gesto figlio di un momento di frustrazione. Posso però garantirvi che parliamo di una persona che è stata etichettata male”.
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