LECCE – L’assemblea generale dei lavoratori iscritti alla Fillea Lecce ha confermato Simona Cancelli alla carica di segretaria generale. L’elezione è avvenuta al termine dell’ottavo congresso provinciale, intitolato “Più contrattazione, più rappresentanza, uguale più democrazia”, alla presenza della segretaria generale della Cgil di Lecce Valentina Fragassi, del segretario generale della Fillea Puglia Ignazio Savino e della segretaria nazionale Fillea Giulia Bartoli.
Cancelli, lavoratrice del restauro, è alla guida del sindacato dei lavoratori del legno, dell’edilizia, delle industrie affini ed estrattive della provincia di Lecce dal 2016. Al momento della prima elezione, a soli 35 anni, era la prima donna in Puglia a ricoprire l’incarico all’interno della categoria. Negli 8 anni precedenti era stata segretaria organizzativa all’interno della stessa categoria (e per cinque anni coordinatrice regionale della Fillea Restauro). Nel 2018 aveva assunto la guida del comprensorio Lecce-Brindisi. Oggi è stata confermata alla guida della Fillea Lecce.
Nella sua relazione congressuale, fortemente critica nei confronti dei primi provvedimenti del governo Meloni, Cancelli ha scattato una fotografia del settore. In Puglia l’edilizia, grazie agli incentivi degli ultimi anni, vive un momento di ripresa delle ore lavorate (incremento di circa il 37%), dei lavoratori (cresciuti di quasi il 22%) e della massa salari (37% in più rispetto al 202). Resta un settore maturo: solo l’11% dei lavoratori impiegati ha meno di 35 anni, il che si ripercuote anche sulla salute e sicurezza di lavoratrici e lavoratori, di un settore che in Puglia annovera il triste primato degli infortuni sul luogo di lavoro (1.700 nei primi dieci mesi dell’anno). “Fondamentale ora governare il cambiamento e le transizioni digitali, ecologica e tecnologica che investono non solo il settore ma anche la società. Occorre avviare, a partire dalle città, un’attenta azione di programmazione e attuazione di interventi per manutenere un territorio fragile. Le parti sociali vanno coinvolte in questo percorso e in quello di rigenerazione urbana, per evitare interventi calati dall’alto e disfunzionali”, dice Cancelli.
Non poteva mancare nel dibattito un cenno alla Statale 275: “Sono preoccupata dal fatto che oggi annoveriamo la Statale tra le grandi opere del nostro territorio mai realizzate. Probabilmente tra qualche anno i nostri figli identificheranno questa strada come l’eterna incompiuta del Salento. Ovviamente spero che sia una preoccupazione infondata”, dice la segretaria generale. “La 275 è l’ennesima prospettiva di sviluppo del nostro territorio che può essere compromessa dal mancato stanziamento delle risorse necessarie. Un pericolo che tuttavia riguarda anche le opportunità di investimento delle risorse del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, in particolare quelle con destinazione territoriale”.
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