Come da tradizione l’Arciconfraternita Maria Santissima della Provvidenza e Sant’Antonio Abate, ha organizzato anche quest’anno a Lecce i festeggiamenti religiosi in onore della Madonna della Provvidenza, venerata dai leccesi come “La Matonna te le cerase” ossia delle ciliegie per diversi motivi. In primis perché durante il tragitto della processione sono trasportati su un carretto trainato da un asinello o da un pony cestini ricolmi di ciliegie benedette destinate ad essere elargite ai devoti come dono della divina provvidenza e poi perché il motivo iconografico delle ciliegie ritorna sul decoro originario del manto della Vergine ornato con una festonatura decorata proprio con ciliegie il cui colore rosso richiama anche quello dell’abitino del Bambin Gesù. Dopo la celebrazione eucaristica, allietata dalla vestizione di due nuovi confratelli, la processione ha mosso i primi passi dalla Chiesa delle Alcantarine, che un tempo rientrava nel complesso monastico dell’ordine degli Alcantarini, francescani riformati che seguivano le regole di San Pietro d’Alcantara, per snodarsi poi nel centro storico. La statua della Madonna con il Bambino, opera in cartapesta policroma della fine del XVI secolo di pregevole valore artistico è stata poi riportata nella sua casa per essere intronizzata. Questa festa è legata alla “Fiera delle Campanelle” metafora della voce melodiosa di Dio e della sua pace nella preghiera. Preghiera che ai tempi della civiltà contadina al rintocco delle campane saliva al cielo per invocare la prosperità e il dono della divina provvidenza.
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