Le tecnologie digitali spalancano nuovi orizzonti e implementano nuove potenzialità nell’ambito della ricerca al fine di preservare i contenuti culturali e rappresentano un valido supporto per le strategie che mirano a rendere accessibile il patrimonio storico artistico, archeologico e architettonico.
Si delinea sempre più la figura dell’esperto in Digital Heritage come ponte tra il presente e il passato, tra la ricerca tradizionale e le tecnologie avanzate sempre più richieste da musei, biblioteche e associazioni culturali per offrire esperienze innovative ai visitatori, ma anche per consentire di far visitare le esposizioni a distanza. L’interazione tra patrimonio culturale e patrimonio digitale ormai è quasi alla portata di tutti e viaggia attraverso realtà virtuale, realtà aumentata, visualizzazione 3D e intelligenza artificiale.
L’esperto in Digital Heritage, così come emerso nel corso della tavola rotonda svoltasi a Lecce presso il Museo Castromediano dal titolo “Digital Heritage &Smart Tourism. Stato dell’arte, ricerca e soluzioni per il turismo digitale” organizzata dall’Università del Salento è un vero e proprio creatore del canale che favorisce il passaggio tra il mondo tangibile e quello intangibile. Ma la missione dell’esperto in Digital Heritage non si limita soltanto a digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio culturale, a convertire manufatti e monumenti in esperienze digitali coinvolgenti o a tracciare nuove vie di interazione e comprensione, ma anche a favorire un turismo intelligente.
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