Un Salento sospeso tra limiti ed opportunità, potremmo dire in sintesi. Da un lato una comunità fortemente segnata da diseguaglianze, da vecchie e nuove povertà, da una rete familiare sempre più a legame debole, da un progressivo invecchiamento della popolazione, da una crescente denatalità, mitigata solo da una sempre più numerosa e stabile componente migrante, da profondi divari generazionali e di genere, da un welfare di poche luci e molte ombre, da una rete produttiva che tenta faticosamente di rialzarsi, da un recupero quantitativo dei posti di lavoro che non ha però avuto positivi risvolti di tipo qualitativo (basti pensare al monte ore lavorato e alla qualità salariale), da asimmetrie tra domanda ed offerta e quindi tra gli universi dell’istruzione e della formazione da un lato e quello delle imprese dall’altro, da una strutturale fragilità nel sistema delle politiche attive del lavoro, quanto mai necessario in un tempo in cui occorre sostenere i tanti che sono ancora oggi ‘fuori dalle mura della città del lavoro’ e ambiscono entrarvi e quanti ne sono fuoriusciti o ne stanno fuoriuscendo a causa di vecchie e nuove crisi aziendali, a partire da Alcar, o perché coinvolti nelle ineludibili mutazioni di processo e di prodotto generate dalla transizione ecologica. La stessa che interroga i sistemi produttivi e l’intero territorio su scelte che occorre assumere con coraggio, tempestività e lungimiranza. Tenendo insieme sviluppo e tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, avendo a riferimento l’interesse delle future generazioni, così come previsto dalla recente modifica della nostra Carta costituzionale.
Dall’ altro, un Salento alle prese con le mille opportunità generate dalle risorse rivenienti dal Recovery Fund, React Eu, Fondo complementare, Fondi Comunitari 2021/27, Fondo di Sviluppo e Coesione. Tante opportunità che dobbiamo saper cogliere, tante fonti di finanziamento che dovremo saper declinare in modo integrato, facendo sì che tutti abbiano gli strumenti per coglierle, delineando a tal fine un nuovo paradigma di sviluppo che sappia tenere insieme crescita economica, lavoro, buon lavoro e coesione sociale, sostenibilità e giustizia sociale.
https://www.youtube.com/watch?v=k1_jDsotZok
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