La recente seduta del Consiglio Comunale di Lecce ha suscitato forti perplessità tra i membri dell’opposizione, in particolare per la gestione da parte del neoeletto Presidente, Bernardo Monticelli Cuggiò. La sua fretta di concludere la seduta, accompagnata da un certo nervosismo e toni alti, ha impedito una discussione approfondita su una domanda di attualità di rilevante interesse per i cittadini leccesi.
Il fulcro del dibattito non affrontato riguarda il ruolo dell’onorevole Ugo Lisi all’interno del Comune di Lecce. Molti si chiedono a che titolo egli rappresenti i cittadini su tavoli nazionali, una questione rimasta senza risposta durante la seduta. Sebbene la domanda fosse stata presentata dal consigliere Andrea Fiore, impossibilitato a rimanere fino alla fine per motivi di lavoro, i firmatari del documento erano tutti membri del gruppo consiliare CON, come attestato dai simboli presenti.
Nonostante le rassicurazioni della segretaria comunale sulla possibilità di discussione della domanda, il sindaco Adriana Poli Bortone ha scelto di non confrontarsi, sottraendosi a quelle che sarebbero dovute essere risposte dovute ai cittadini. Mentre si invocava il regolamento, il vicesindaco, Roberto Giordano Anguilla, ha potuto intervenire su questioni legate alla precedente consiliatura, contraddicendo le norme che disciplinano il diritto di intervento degli assessori.
L’onorevole Lisi, già indicato in passato come possibile candidato sindaco e successivamente come assessore, ha recentemente compiuto un ulteriore passo indietro. Tuttavia, rimane opaca la questione su quali atti gli consentano di parlare a nome della città e su quali risorse poggi la sua presunta autorità.
Sebbene non vi sia alcuna volontà di attaccare l’onorevole Lisi, i firmatari della domanda di attualità, tra cui Marco De Matteis, Toni De Matteis, Andrea Fiore, Christian Gnoni e Giovanni Occhineri, ribadiscono l’importanza di una risposta chiara da parte del sindaco. I cittadini leccesi meritano trasparenza e chiarezza riguardo a chi rappresenta i loro interessi, specialmente in ruoli di così grande responsabilità.
In conclusione, la seduta ha messo in luce una mancanza di dialogo e apertura, elementi fondamentali per il buon funzionamento delle istituzioni e per il rispetto verso l’elettorato che ciascun consigliere si onora di rappresentare.
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