Fotografie istantanee del mondo del passato le mappe geografiche antiche rappresentano un tesoro prezioso perché restituiscono la visione dei territori e su come essi si presentavano oltre a segnalare dati e a riportare indietro nel tempo quando l’interazione tra uomo e ambiente era fondamentale per la sopravvivenza o per andare alla ricerca di insediamenti in paesi lontani in prospettiva di migliori condizioni di vita o per intrecciare relazioni interculturali e traffici commerciali.
Mappe, carte e atlanti di antiquariato oltre a essere dei veri tesori rappresentavano uno strumento per indicare la rotta, per orientarsi nel solco della loro rappresentazione spaziale e oltrepassare limiti e frontiere.
Un tuffo nel passato nell’universo delle antiche mappe e stampe geografiche è stato offerto dalla collezione dell’ingegnere Salvatore Aloisi, appassionato di cartografia che ha allestito presso la Fondazione Palmieri la mostra “Lecce e la Terra d’Otranto nelle antiche mappe dal ‘500 all’800″, suddivisa in mappe geografiche, vedute a volo d’uccello e vedute d’arte.
L’esposizione è culminata con il convegno, moderato dalla giornalista Roberta Lomonaco che, dopo i saluti istituzionali, ha visto come relatori il rettore dell’UniSalento, Fabio Pollice, il prof. Francesco Introna e l’architetto Mario Cazzato, esperti di antiche stampe e carte geografiche, che hanno svelato segreti dal fascino antico.
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