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Le proposte di Angelo Bonelli per fermare il ‘caro energia’

“Il caro energia è una priorità per noi”. Ad affermarlo è Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, durante “Il Punto”, approfondimento politico di Antenna Sud, condotto da Manila Gorio. “Sono necessari, innanzitutto, provvedimenti che introducano e ripristinino il tema della giustizia sociale – prosegue Bonelli -. Faccio un esempio: nei primi sei mesi del 2022, l’Eni ha conseguito un utile del +670%. Grazie alla speculazione del gas, le società energetiche italiane hanno accumulato una ricchezza enorme, che il Governo stima in 40/50 miliardi di euro. Ecco, se da una parte c’è chi sta accumulando una grande ricchezza, dall’altra c’è chi sta cadendo in povertà. È inaccettabile. Quindi, prima questione è restituire quei soldi a imprese e famiglie. Non si tratta di un esproprio, ma di ripristinare il giusto perché parliamo di extra profitti. Non possiamo pensare che 120mila imprese chiudano, con gravi conseguenze dal punto di vista occupazionale e sociale. Dopodiché, come hanno fatto altri paesi, bisognerà puntare sulle energie rinnovabili per raggiungere due obiettivi: ridurre i costi e dare una risposta ai cambiamenti climatici. Le immagini che in queste ore stanno arrivando dalle Marche non vogliamo più vederle. La politica deve recuperare quell‘etica che ha perso“.

REDDITO DI CITTADINANZA – “Noi siamo estremamente favorevoli – continua Angelo Bonelli -, e non comprendiamo chi, addirittura, chiede un referendum per abolirlo. C’è un atteggiamento odioso nei confronti della povertà, come se dovesse essere messa a un angolo e nessuno deve parlarne. Della serie: occhio non vede, cuore non duole. La povertà esiste e va affrontata con strumenti sociali. Poi, se bisogna migliorare la legge per evitare che i furbastri ne approfittino, allora ci si mette a lavoro. Tutte le riforme sono necessarie per premiare i cittadini onesti. Insieme al reddito, però, vanno affrontate anche le politiche attive sul lavoro”.

‘STRATEGIA ENERGETICA’ – “Siamo in una fase critica e se non interveniamo adesso, rischiamo che il nostro Paese sprofondi nel baratro. Ognuno di noi sta indicando delle strade da percorrere, ma per risolvere questo problema è necessaria una strategia energetica per non dipendere più dal gas russo: è necessario puntare sulle energie rinnovabili per essere autonomi. Lo stanno facendo altri paesi come Spagna e Germania, non vedo perché non debba riuscirci l’Italia“.

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