“Siamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale; da troppo tempo in Italia registriamo mediamente oltre 1000 infortuni mortali all’anno, con un trend in crescita. Abbiamo tutti il compito di non abbassare la guardia e di promuovere un dibattito costante e senza soluzione di continuità sulla salute e sulla sicurezza”, ha affermato Gianfranco Solazzo, segretario generale della Cisl Taranto Brindisi, durante l’apertura dei lavori del Consiglio generale territoriale monotematico sul tema “Non c’è sicurezza senza prevenzione” presso Villaggio San Giovanni, a San Giorgio Ionico.
Le transizioni in corso devono includere un cambio di paradigma rispetto alla cultura della vita delle persone, sia dentro che fuori dai luoghi di lavoro. Le leggi, le norme, i protocolli e gli accordi da soli non sono sufficienti a educare al valore e al rispetto della vita in tutte le sue forme: umane, ambientali, sociali e culturali. Solazzo ha anche richiamato l’attenzione sul lavoro minorile, sottolineando che quasi un lavoratore su dieci in Puglia è minorenne, ma le denunce per infortuni sono molto basse rispetto alla media nazionale. È necessario far emergere il lavoro sommerso e regolarizzare migliaia di lavoratori immigrati.
“La Cisl è fortemente impegnata nel confronto con il Governo su questi temi e nell’implementazione della cultura della sicurezza a tutti i livelli, rivendicando legalità e potenziamento dei controlli e degli ispettori, oltre a un piano straordinario di informazione e formazione”, ha concluso Solazzo, proponendo di inserire la salute e sicurezza sul lavoro nei piani scolastici fin dalla scuola dell’obbligo.
I lavori sono proseguiti con le testimonianze dei delegati Rsu/Rls e l’intervento del Direttore provinciale dell’INAIL di Taranto, dott. Biagio Francesco Petillo, che ha evocato le risorse finanziarie trattenute dal Ministero delle Finanze ma che dovrebbero essere spese a vantaggio di lavoratori e aziende. Il dott. Cosimo Scarnera, responsabile Spesal Asl/Taranto, ha evidenziato l’importanza delle schede di autovalutazione e percezione del rischio da parte dei lavoratori. Il dott. Nicola Dipalma, responsabile Spesal Asl/Brindisi, ha segnalato che grazie al sistema Inail Infor.MO è stato possibile verificare che negli ultimi 10 anni le dinamiche infortunistiche gravi si sono ripetute sempre nello stesso modo nel 99% dei casi.
Antonio Castellucci, segretario generale Cisl Puglia, ha dichiarato che “la strada da percorrere è ancora lunga e complessa” e che è necessario mantenere alta l’attenzione sul fenomeno. I maggiori infortuni in Puglia, tra gennaio e maggio 2024, si sono verificati nei settori dell’industria e dei servizi, con particolare incidenza nella sanità e nelle costruzioni. La provincia di Bari è in testa per numero di incidenti, seguita da Lecce, Foggia e Taranto.
Castellucci ha concluso che “La Puglia è in zona rossa. Occorre concertazione e partecipazione per ridurre al minimo gli incidenti mortali e gli infortuni. Come Cisl Puglia, abbiamo avviato percorsi di educazione nelle scuole, proponendo la visione del cortometraggio ‘Conto Terzi’, realizzato con Inail Puglia”.
Mattia Pirulli, Segretario Confederale nazionale Cisl, ha rivendicato l’impegno della mobilitazione nazionale e ha sottolineato che “fare prevenzione e controllo abbatte i costi sociali degli infortuni mortali”. Ha anche menzionato la “Patente a crediti” come strumento per la prevenzione e la qualificazione delle imprese e ha richiamato l’importanza del coinvolgimento degli Enti Bilaterali per una formazione qualitativa.
“La Cisl vuole esercitare responsabilità nei luoghi di lavoro e sui tavoli istituzionali, implementando la cultura della sicurezza nei giovani, trasmettendo motivazioni e testimonianze positive”, ha concluso Pirulli.
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