Nella mattinata di giovedì 27 aprile si è svolto il tanto atteso incontro tra le organizzazioni sindacali e ILVA in Amministrazione Straordinaria, per fare il punto della situazione circa le attività in capo ad ILVA in A.S e chiarire quanto dichiarato da AdI in merito ai lavoratori Ilva in AS.
La UGL Metalmeccanici, rappresentata dal Segretario Confederale Alessandro Calabrese, dalla RSU Alessandro Dipino e dalla Coordinatrice all’Industria Concetta Di Ponzio, si è espressa in forma diretta e senza tanti fronzoli, chiedendo se l’accordo del 6 settembre 2018 sia l’unico e solo riconosciuto da ILVA in Amministrazione Straordinaria, contrariamente a quanto appreso da ADI la quale afferma che il fantomatico accordo del 4 marzo 2020, non sottoscritto e non riconosciuto dalle organizzazioni sindacali, escluderebbe i 1661 lavoratori ancora in forza ad ILVA in AS, dal perimetro del suddetto accordo.
“La risposta è stata quella che ci aspettavamo e l’unica giuridicamente valida, ossia che gli attuali 1661 lavoratori ancora in forza di cui 1437 a Taranto e al netto di altrettanti 1100 lavoratori che siano ricorsi all’esodo incentivato, sono tutelati dall’accordo del 6 settembre 2018 e non vi è nessun altro accordo sottoscritto a valle che lo possa annullare”, si legge in una nota della Ugl.
“Questi lavoratori usufruiranno della CIGS fino al termine dell’attività commissariale, attraverso la richiesta di proroga presentata annualmente al Ministero del Lavoro, concessa anche per l’anno corrente e con l’integrazione economica del trattamento di CIGS fino al 70%, prorogata nell’ultima Legge di Bilancio (L. 197/20222)”, continua la Ugl.
“Alla luce di tali chiarimenti è possibile affermare che l’Accordo del 6 settembre 2018 (firmato da 5 sindacati inizialmente e successivamente ritirata la firma da una sola) È VALIDO e l’allarmismo e il terrorismo di taluni sia stato palesemente smontato”, sottolinea la Ugl.
Importante ricordare che l’accordo sulla CIGS in Acciaierie d’Italia, ingiustamente collegato ai lavoratori Ilva in AS, è stato sottoscritto da UGLM, Fim e Fiom, a scanso di equivoci e responsabilità. Disponendo di circa 120 milioni derivanti dalla differenza tra i fondi stanziati di 250 milioni e quanto attualmente speso (133 milioni), nonché considerando la decrescita dell’incentivo nel corso degli anni che arriverà a € 15.000 a dicembre 2023, è stato chiesto che in un prossimo incontro vengano rivisitati gli aspetti legati agli incentivi all’esodo, riformulando un nuovo piano su base volontaria”
Ci sarà al più presto un incontro per entrare nello specifico circa le attività di bonifica con l’Area Tecnica Operativa, quest’oggi non presente, ma come UGL Metalmeccanici ci riteniamo soddisfatti delle precisazioni e puntualizzazioni espresse da ILVA in A.S. e che sentiamo in diritto di condividere con i lavoratori che avevano espresso la propria preoccupazione circa il proprio futuro, per i quali continueremo a lavorare, affinché vengano stabilizzati come concordato”, chiude la nota della Ugl Metalmeccanici.
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