“L’articolo 146 del nostro codice penale stabilisce che l’esecuzione di una pena deve essere rinviata quando a doverla scontare è una donna incinta, o una madre di un bambino di età inferiore a un anno. La legge, insomma, stabilisce un obbligo di rinvio perché la nostra Costituzione, e di riflesso il nostro ordinamento, seguono un principio che reputo sacrosanto: davanti a tutto, anche a una pena giustamente comminata, c’è e ci deve sempre essere il diritto del minore a vivere un’infanzia serena e soprattutto lontana dal carcere”. Così in una nota l’onorevole Marco Lacarra, deputato PD e componente della Commissione Giustizia a Montecitorio.
“Quello che sta succedendo in queste ore è il terribile ribaltamento di questo principio – continua -. A quanto si apprende, il Governo starebbe pensando di eliminare l’obbligatorietà del rinvio dell’esecuzione della pena per le donne incinte o con figli fino a un anno di età. Un fatto gravissimo che, in assenza di un finanziamento degli ICAM e delle case protette come contraltare, si tradurrebbe immediatamente nella possibilità di vedere decine e decine di bambine e bambini nelle carceri italiane”.
”È inutile allora ergersi a paladini della maternità e della famiglia tradizionale, se poi sceglie di portare avanti politiche così violente e sprezzanti dell’interesse superiore dei minori e delle madri. Continueremo a lottare contro questa proposta barbara in tutte le sedi in cui ci sarà consentito”, conclude Marco Lacarra.
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