Nel novembre scorso, Marco Lacarra, deputato pugliese del Partito Democratico, ha presentato una proposta di legge per istituire una commissione d’inchiesta sul disagio giovanile. L’iniziativa aveva l’obiettivo di ascoltare e approfondire ragioni, bisogni e fragilità di molti giovani italiani, spesso alle prese con condizioni di disagio, isolamento sociale, frustrazione lavorativa e professionale, difficoltà e incertezza nel realizzare se stessi e compiere quei passi della vita che per le generazioni precedenti erano quasi sempre scontati.
Lacarra ha ringraziato i numerosi colleghi che hanno sottoscritto la proposta, ma ha anche espresso il suo disappunto per il secco “No” ricevuto quando è stato chiesto di iniziare l’esame della stessa. La motivazione addotta è stata la “proliferazione smodata di commissioni di inchiesta”.
Nonostante ciò, la Camera dei deputati si appresta ad approvare la legge istitutiva di una nuova commissione d’inchiesta proposta dalla collega Bonetti, mirata a indagare sui fenomeni legati alla prospettiva demografica del Paese. Lacarra si chiede allora se il Parlamento stia perdendo la sua influenza e i mezzi per migliorare la vita degli italiani, perché privare i parlamentari di uno degli strumenti necessari per fare luce su un fenomeno e costruire risposte efficaci ai problemi dei cittadini?
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