Con 28 voti favorevoli e 9 contrari, il Consiglio regionale della Puglia ha approvato l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale, colmando un ritardo normativo rispetto a molte altre regioni italiane. La norma consente agli elettori di esprimere due preferenze, purché siano per candidati di sesso diverso, favorendo così la rappresentanza femminile.
Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale, ha definito il provvedimento “un atto politico importante che segna un passo avanti verso la parità”. Attualmente, su 50 consiglieri, solo 8 sono donne. Capone ha però espresso rammarico per la mancata approvazione della proposta che avrebbe escluso le liste non conformi alla proporzione 60/40 tra i sessi, sostituita da una sanzione pecuniaria.
Soddisfazione anche da parte del Partito Democratico, che ha promosso la legge. Il capogruppo Paolo Campo e Lucia Parchitelli, vicepresidente regionale del Pd, hanno sottolineato l’importanza del provvedimento nel garantire pari opportunità tra uomini e donne, parlando di “una politica pugliese più inclusiva e rappresentativa”.
Domenico De Santis, segretario del Pd Puglia, ha evidenziato come “si sia finalmente superato un deficit di democrazia”, ricordando che in passato la Regione era stata commissariata dal Governo Conte II proprio su questo tema. Il Pd, ha annunciato, proporrà liste equamente divise tra donne e uomini alle prossime elezioni.
Contrari al provvedimento i consiglieri regionali del M5S e il presidente Michele Emiliano, che contestavano la mancanza dell’obbligo vincolante per il rispetto della proporzione tra i generi nelle liste.
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