La Polizia di Stato di Matera ha commemorato oggi Giovanni Palatucci, incontrando la comunità degli anziani del Rione Piccianello nella chiesa di Maria SS. Annunziata.
L’Arcivescovo di Matera – Irsina e Vescovo di Tricarico Mons. Giuseppe Antonio Caiazzo, alla presenza delle Autorità locali e dei rappresentanti delle altre Forze di polizia, ha celebrato la Santa Messa in ricordo del “Servo di Dio” Giovanni Palatucci, ultimo Questore di Fiume, scomparso il 10 febbraio 1945 nel campo di concentramento nazista di Dachau.
Monsignor Caiazzo, nella sua omelia, ha indicato Giovanni Palatucci quale esempio eroico di chi si pone al servizio del prossimo, autore di un gesto di profonda umanità ma anche illuminato dalla sapienza divina.
Il Questore Emma Ivagnes è intervenuta ricordando che lo scorso anno la figura di Giovanni Palatucci è stata commemorata davanti all’albero di ulivo a lui dedicato, nella Villa Comunale Unità d’Italia, insieme agli studenti del liceo musicale “Tommaso Stigliani”, sottolineando la maturità e il coraggio di un giovanissimo funzionario di polizia quale egli era.
Quest’anno, si è voluto condividere il ricordo di Palatucci con un’altra parte importante della comunità, quella delle persone anziane, che forniscono un prezioso contributo con la loro esperienza, i ricordi, la saggezza e per ribadire anche con loro che la Polizia di Stato è al servizio dei cittadini, degli ultimi, di coloro che hanno bisogno di aiuto, dai perseguitati ai soggetti deboli. Vocazione riassumibile nel motto ESSERCI SEMPRE.
La parola è passata poi al Dirigente della Squadra Mobile, Vice Questore Gianni Albano, che proprio alle persone anziane si è rivolto, per invitare a tenere alta la guardia, per prevenire gli episodi di truffe e furti in abitazione, commessi da persone prive di scrupoli, che spesso prendono di mira proprio chi è più avanti con l’età, carpendo la fiducia e raggirando. Ha invitato i presenti a non aver timore e in caso di difficoltà e nel dubbio a non esitare a chiamare la Polizia di Stato, sempre pronta a intervenire e a verificare le situazioni segnalate.
Con l’occasione, è stata distribuita la brochure “LA SICUREZZA DEGLI ANZIANI”, già divulgata ai cittadini lo scorso dicembre, contenente alcuni consigli utili e di rapida consultazione per evitare di cadere nella trappola dei truffatori.
Chi è Giovanni Palatucci
Nato a Montella (AV) il 31 maggio 1909, dall’8 settembre 1943 fu reggente della Questura di Fiume. Durante la sua permanenza, Giovanni Palatucci aiutò gli oppressi dal nazifascismo, salvando molte vite. Per questo, dopo un anno, fu arrestato e deportato a Dachau, dove morì a 36 anni, il 10 febbraio 1945. Già nel 1937, quando era responsabile dell’ufficio stranieri di Fiume, distrusse moltissimi fascicoli di cittadini di religione ebraica, per sottrarli alla deportazione nei campi di sterminio nazisti.
Dichiarato “Giusto tra le nazioni” dall’ente israeliano per la memoria della Shoah, è stato un esempio di quei valori di giustizia e servizio in favore dei cittadini, che lo hanno portato ad essere insignito, nel 1995, della medaglia d’oro al merito civile. Nel 2004, lo Stato del Vaticano lo ha proclamato “Servo di Dio”, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo di beatificazione.
Nel corso degli anni, la figura del poliziotto eroe è stata ricordata in molte città d’Italia. Grazie all’impegno della Polizia di Stato, in memoria del poliziotto sono stati piantumati alberi e intitolate vie, piazze e scuole. A Matera, all’interno della Villa comunale, la Questura ha promosso la piantumazione di un ulivo, nel 2021, e l’installazione di una stele commemorativa, lo scorso anno.
Pochi giorni prima di essere deportato a Dachau, il Commissario Palatucci disse ai suoi collaboratori “La Polizia significa vita, quella vita che serve ad aiutare il prossimo, la povera gente”. Un messaggio che ha contraddistinto la sua azione al servizio degli altri, da vero servo di Dio, lasciando un segno indelebile per le generazioni future.
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