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La corsa di Giacomo Leone a presidenza Fidal passa dal Tribunale Federale

Appuntamento a venerdì 23 agosto. Non è in calendario una maratona (specialità della casa) ma probabilmente l’ultima e decisiva tappa di una gara ad ostacoli. Sempre di atletica leggera si tratta, ma né su pista o tanto meno su strada.

Questa volta la corsa si fa nei tribunali e a colpi di carte bollate. Una corsa supplementare nella quale è impegnato Giacomo Leone, presidente pugliese della Fidal, candidato al momento escluso, dalla competizione elettorale per la presidenza nazionale della federazione d’atletica.

Prima la candidatura ufficiale, per competere contro l’attuale presidente Stefano Mei, poi la doccia fredda dell’esclusione e gli inevitabili e legittimi ricorsi del francavillese Leone al Tribunale Federale. Che deciderà in maniera definitiva sull’esclusione dello stesso Leone dalla competizione elettorale il prossimo 23 agosto.

“Ho estrema fiducia nel Tribunale Federale e credo fortemente nelle mie ragioni” sono le parole di Leone a commento dell’udienza del 13 agosto scorso. I cavilli burocratici che, al momento, lo tengono fuori dalla corsa alla presidenza nazionale Fidal, sono definiti infondati da Leone che chiede a chi lo sostiene, di pazientare qualche altro giorno.

Il 23 agosto si saprà se la corsa alla presidenza della federazione dell’atletica leggera sarà una questione a due o no.

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