Se a livello nazionale la popolazione italiana risulta in aumento soprattutto in Trentino-Alto Adige (+3,1 per mille), Emilia-Romagna (+3,1 per mille) e Lombardia (+2,3 per mille), le regioni in cui si riscontrano le maggiori perdite sono invece la Basilicata (-6,3 per mille) e la Sardegna (-5,8 per mille). Questi i dati pubblicati dall’ultimo report dell’Istat su demografia e fecondità, relativi al 2024.
In Basilicata, nello specifico, tra il 2025 e il 2024, si è registrata la perdita di ben 3.336 lucani. Perdita di popolazione che colpisce n po’ tutto il Mezzogiorno ma con intensità più marcata in Basilicata e Calabria dove si osservano i tassi migratori negativi più alti: rispettivamente -5,0 per mille e -4,6 per mille.
Negli ultimi 25 anni, la Basilicata, ha perso 71mila abitanti (-11,8%), ossia più degli abitanti (nell’anno migliore) della città di Potenza.
Per quanto riguarda nello specifico le due Province è drammatica la situazione del Potentino che dal 2000 ad oggi ha perso il 14% della popolazione, mentre quella di Matera il 7,6%.
Stringendo ulteriormente la lente d’ingrandimento sulle due città capoluogo:
- Potenza ha finito di crescere nel 2000 quando contava 68.506 abitanti, da allora ha perso il 6,8% dei residenti (231 nell’ultimo anno);
- Matera dopo avere sfondato nel 2021 quota 60mila, dall’anno successivo ha cominciato ad arretrare e al 1 gennaio 2025 si è attestata a 59.586.
Per quanto riguarda il dato sulla fecondità: la Sardegna si conferma la regione con il dato più basso seguita da Molise, Valle d’Aosta e Basilicata che fa registrare il valore di 1,09 figli a donna e un’età media al parto di tra le più alte d’Italia: ossia 33,2 anni.
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