Sussiste “il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie di quello per cui si procede, pericolo desumibile dalle modalità dei fatti, posti in essere dall’indagato in modo del tutto sconsiderato, senza la minima preoccupazione per le devastanti conseguenze della sua condotta”.
Lo scrive Rita Romano, gio del Tribunale di Taranto, nell’ordinanza di custodia cautelare disposta nei confronti di Pasquale Tomai Pitinca, 67enne di Pulsano, che era stato posto ai domiciliari dai carabinieri con l’accusa di incendio doloso per aver appiccato le fiamme che il 30 luglio scorso ha distrutto oltre 50 ettari di bosco, devastato la pineta del villaggio Fata Morgana, nella Marina di Pulsano (Taranto), colpendo gli stabilimenti balneari di Baia Serrone, Lido Silvana, Lido Persefone e le spiagge libere limitrofe che erano affollate da turisti e bagnanti.
L’uomo è stato trasferito in carcere nel pomeriggio di venerdì 2 agosto dopo l’interrogatorio dinanzi al giudice delle indagini preliminari, che non ha convalidato il fermo ma ha firmato il provvedimento restrittivo.
Dopo la morte di una donna di 85 anni, Rita Fasanella (nata ad Andria e residente da diverso tempo nel Tarantino) che era rimasta gravemente ustionata mentre cercava di sfuggire al rogo che aveva colpito la sua villa, all’uomo è stata contestata anche l’imputazione di morte come conseguenza di altro reato.
Il 67enne, scrive il gip, ha agito “in totale dispregio di beni interessi fondamentali quali l’incolumità personale e pubblica, il paesaggio e l’ambiente, la salute pubblica, le bellezze naturali, la proprietà privata e l’attività d’impresa, beni tutti ai quali l’indagato ha infetto incalcolabili danni destinati a permanere nel tempo”.
Durante l’interrogatorio l’uomo ha confessato di aver appiccato l’incendio (utilizzando più volantini appallottolati ai quali aveva dato fuoco) al terreno incolto di proprietà comunale antistante la propria casa di campagna collocata dalla parte opposta della strada per fare pulizia delle sterpaglie. Ma poi ha ne ha perso il controllo. Il suo difensore, l’avv. Franz Pesare, ha preannunciato ricorso al tribunale del riesame.
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