Un momento di comunione con i sacerdoti della Diocesi è stato quello vissuto ieri sera nella cattedrale di Lecce culminato con la consacrazione degli oli sacri riservati alla celebrazione dei sacramenti da parte dell’arcivescovo metropolita di Lecce mons. Michele Seccia. Dopo l’omelia si è svolta la processione e sono state portate all’altare le tre ampolle per la benedizione dell’olio degli infermi, dell’olio dei catecumeni e dell’olio mescolato con profumi e aromi per la confezione del crisma. Come da antica tradizione, il rito della benedizione degli oli ha riguardato l’olio degli infermi, conosciuto come olio del conforto, della compassione, della consolazione per ungere nelle ultime ore di vita tutti coloro che si preparano ad incontrare Dio e a rinascere in cielo per partecipare con Lui alla vita eterna. A seguire l’olio dei catecumeni o olio del combattimento o di fortezza per accogliere coloro che si preparano a diventare figli di Dio per essere uniti a Lui o di quanti lottano per vincere le forze del male. L’ultimo ad essere benedetto è stato il crisma o olio della consacrazione, usato secondo la tradizione biblica per ungere i sacerdoti, i re e i profeti. L’olio profumato del sacro crisma quest’anno proviene dagli ulivi del giardino della Memoria di Capaci dove si è consumato l’eccidio di servitori dello Stato che non hanno piegato la schiena e non hanno voltato la testa nel tentativo di garantire una società libera e non inquinata dalla corruzione e dal malaffare è stato denominato olio della dignità. Sono state così rinnovate le promesse battesimali e le promesse sacerdotali. I presbiteri, uniti a Cristo, sommo sacerdote, stendendo le mani, segno della presenza e dell’azione dello Spirito Santo, hanno ricordato il giorno dell’istituzione dell’Eucarestia e del ministero ordinato. Vescovi, presbiteri, diaconi e laici in festa per camminare insieme e far sentire il profumo della Chiesa e del sacerdozio ministeriale al servizio degli ultimi. Con la solenne messa crismale prendono il via le celebrazioni Pasquali unte dall’olio che consacra, dall’olio che profuma.
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