FOGGIA – È Massimo Brambilla l’allenatore del riscatto, di un Foggia volenteroso di tornare a risplendere dopo una stagione senza gloria. Il 51enne arriva in Puglia con un appeal importante, essendo considerato come uno dei tecnici più gettonati della categoria dopo i buoni risultati alla guida della Juventus Next Gen. Due stagioni in bianconero, un non entusiasmante tredicesimo posto addolcito però dalla finale di Coppa Italia, persa contro il Vicenza nel 2023, prima del settimo posto di quest’anno ed un playoff da assoluta mina vagante, percorso concluso ai quarti di finale, con un beffardo doppio pareggio, contro la Carrarese poi promossa in Serie B. Brambilla che ha già incrociato il suo percorso con i satanelli un anno e mezzo fa , parliamo della semifinale di Coppa Italia della stagione 22/23, ricordo amaro per il Foggia allenato da Fabio Gallo, eliminato ai calci di rigore proprio dalla Juventus Next Gen del nuovo allenatore rossonero. Di quel famoso 2-1, che portò ai penalty, spicca anche la doppietta di un ancora semisconosciuto Dean Huijsen, oggi tra i giovani difensori più promettenti nel panorama internazionale.
Un dispiacere che Brambilla dovrà farsi perdonare da quello “Zaccheria” pronto ad accoglierlo alla sua prima esperienza in una “provinciale”, per così dire. Nel suo curriculum figurano, infatti, oltre ai due anni in bianconero, ben sette stagioni di attività nel settore giovanile dell’Atalanta. Una scalata partita, nel 2015, dall’under 17 bergamasca, fino alla partecipazione Youth League con l’under 19. Una vita a contatto con i giovani, con lo scopo di lanciare e valorizzare nuovi talenti, molti dei quali ormai noti nel grande calcio, tra cui gente come Colpani, Kulusevski e l’azzurro Bellanova. Quella in Capitanata sarà però un’esperienza totalmente differente, per molti aspetti, e con obiettivi radicalmente diversi. La coppia Canonico-Roma è intenzionata a rilanciare questo Foggia, a Brambilla l’onore, ma anche l’onere di riaccendere l’inferno di Via Gioberti.
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