La UILPoste Taranto denuncia con forza la grave situazione vissuta da un’operatrice di sportello, madre di un bambino affetto da autismo infantile, ignorata da Poste Italiane nonostante le sue reiterate richieste di trasferimento.
La lavoratrice, attualmente impiegata presso l’ufficio di San Giorgio Ionico, da anni chiede di essere assegnata a sedi più vicine ai quartieri Lama o San Vito, per conciliare le esigenze familiari con quelle professionali. La condizione del figlio, che richiede assistenza continua e vicinanza a scuola e servizi, rende il trasferimento indispensabile.
Nonostante le previsioni degli accordi sindacali sulla mobilità volontaria, che tutelano genitori di figli con disabilità gravi, l’azienda continua a negarle questa possibilità. Nel frattempo, altri colleghi hanno ottenuto trasferimenti proprio nelle sedi richieste dalla dipendente, scavalcandola senza giustificazione.
Giuseppe Manfuso, segretario generale della UILPoste Taranto, condanna con fermezza l’atteggiamento dell’azienda: “È inaccettabile che una madre di un bambino con bisogni speciali venga trattata con tale disinteresse. Poste Italiane sta violando i principi di equità, inclusione e tutela delle famiglie.”
La UILPoste Taranto evidenzia come questa vicenda sia un esempio della scarsa sensibilità sociale dimostrata dall’azienda, che, nonostante il suo ruolo di servizio pubblico, sta ignorando una situazione di evidente difficoltà.
Manfuso conclude: “Continueremo a batterci per ottenere giustizia per questa collega. Nessun lavoratore dovrebbe affrontare un simile calvario. Poste Italiane deve assumersi la responsabilità di garantire dignità e diritti ai propri dipendenti.”
Il sindacato annuncia azioni sindacali e legali per tutelare i diritti della lavoratrice e sensibilizzare l’opinione pubblica su una vicenda che rappresenta una ferita ai principi di inclusione e solidarietà.
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