Il granchio blu ha causato finora danni per 100 milioni di euro ai pescatori italiani, devastando gli allevamenti di vongole e cozze, ma distruggendo anche ostriche, telline, altri crostacei e pesci come sogliole e cefali. Se non verranno presi provvedimenti per fermare l’invasione del “killer dei mari”, il conto potrebbe raddoppiare.
Questo è il bilancio stilato dalla Coldiretti Pesca al Villaggio di Venezia, con il Veneto che risulta la regione più colpita dall’emergenza. Per l’occasione è stata organizzata un’esposizione delle specie più a rischio a causa dell’invasione della specie aliena originaria delle coste Atlantiche dell’America.
Inoltre, i cuochi pescatori e contadini di Campagna Amica hanno preparato una serie di ricette per valorizzare in cucina il temibile predatore, con la cattura per il consumo che oggi rappresenta la soluzione più efficace per affrontare il problema.
Il Delta del Po è la zona più colpita, con danni ingenti a partire dalla primavera del 2023. Sia nel versante veneto che in quello emiliano, la produzione di vongole è stata praticamente azzerata, con il predatore capace di frantumare letteralmente i gusci dopo averli estratti dalla sabbia dei fondali. Anche gli allevamenti di cozze, inclusa la pregiata Scardovari Dop, sono stati devastati.
La situazione minaccia la sopravvivenza di oltre 2.000 famiglie nella zona, con molti dipendenti delle cooperative e dei consorzi in cassa integrazione e con difficoltà per i lavoratori autonomi che non possono beneficiare di tali ammortizzatori.
Il granchio blu rappresenta una minaccia mortale per il settore dell’acquacoltura, uno dei fiori all’occhiello della pesca Made in Italy, con un valore della produzione di circa mezzo miliardo di euro. La voce più rilevante è rappresentata dalle cozze, seguite dalle vongole, e con una crescente produzione di ostriche, diventate un’eccellenza italiana.
Nel 2022, per la prima volta nella storia, l’acquacoltura ha superato la pesca di cattura come principale settore di produzione di animali acquatici a livello mondiale, secondo l’ultimo rapporto della Fao. Di fronte al dilagare di una delle peggiori specie invasive introdotte nel Mediterraneo, che ha un grave impatto sugli ecosistemi lagunari, la soluzione è la promozione del consumo di granchio blu, con la creazione di una filiera che coinvolga pesca, grande distribuzione, ristoranti e agriturismi.
Al Villaggio di Venezia sono stati presentati piatti a base di granchio blu, creati dalla fantasia dei cuochi pescatori e contadini di Campagna Amica. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’, il 54% degli italiani è favorevole a consumare il granchio blu, con un 8% che lo ha già provato e un 46% disposto a farlo, mentre un altro 46% non è interessato.
L’obiettivo, conclude Coldiretti, è contribuire a contenere l’eccessiva diffusione del granchio, che sta invadendo i fondali delle nostre coste, e individuare opportunità economiche per i territori duramente colpiti.
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