Al Miramare di Manfredonia, il Gallipoli non è riuscito a dare continuità di risultati dopo le due vittorie di fila raccolte con Matera e Nardò. Un derby finito 2-0, ironia della sorte lo stesso risultato finale dei match persi con Paganese, Martina e Altamura. Un dato che potrebbe essere casuale, ma che vale la pena analizzare. Negli ultimi dieci turni, il Gallo ha perso cinque partite. Quattro delle quali per 2-0. A far eccezione, solo il ko di Fasano, con i biancazzurri della Salva capaci di imporsi con il minimo scarto al Curlo. I salentini hanno pareggiato appena tre partite su 24 ed il simbolo X su una gara dei giallorossi non si vede ormai da quattro mesi. Statistiche che ci aiutano a comprendere quanto la formazione di mister Cavallaro sia poco avvezza al timore. Il Gallipoli, quando è in svantaggio, alza il baricentro a caccia del gol del pari. E se non lo trova, come accaduto in quattro casi su cinque, subisce il raddoppio, che infatti arriva sempre allo scadere: Mobilio al 85’, Palermo al 88’, Porzio al 90’ e Balba al 89’. È un Gallipoli che lotta fino alla fine, anche a costo di scoprire il fianco, consapevole che una sconfitta di misura varrà gli stessi punti di un 2-0. È un Gallipoli che segna poco (parliamo del terzo peggior attacco del torneo) ma che quando fa gol porta quasi sempre punti a casa. Appena due le circostanze in cui i salentini hanno perso pur segnando: contro il Fasano nello sciagurato 4-1 del 17 settembre scorso, e contro il Bitonto nel 2-1 di quattro mesi fa. Domenica i giallorossi ospiteranno proprio i neroverdi al Bianco, con tutte le intenzioni di tenere a distanza di sicurezza la zona retrocessione, con il rischio di finire nuovamente nel calderone degli ultimi due posti in caso di ko.
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