Furto sacrilego nella Cappella del “Vito Fazzi” di Lecce

“Ancora una volta sono costretto a riportarvi un avvenimento che nelle scorse ore ha scosso la vita della nostra Chiesa Diocesana”. Inizia così la lettera che l’arcivescovo Michele Seccia ha rivolto ai fedeli della Chiesa particolare di Lecce, denunciando l’atto sacrilego avvenuto nella Cappella principale dell’ospedale “Vito Fazzi” del capoluogo salentino nel pomeriggio di domenica 8 ottobre. Ignoti, secondo quanto scrive il presule, avrebbero rubato alcuni vasi sacri impiegati per la Celebrazione della Eucaristia, profanando il Santissimo Sacramento custodito nel Tabernacolo.

“Non sono qui a rammentarvi ciò che la legislazione canonica prevede per tali delitti – già ampiamente riportata nella lettera del 31 gennaio scorso, ma per ribadire a gran voce, a nome di tutta la comunità diocesana, il dolore per il fatto accaduto e la preoccupazione che questi atti cosi oltraggiosi verso Nostro Signore e il popolo di Dio non siano casi isolati, ma sempre più frequenti ed efferati. – scrive mons. Michele Seccia – Il mio rammarico non scaturisce dall’ aver “perso” le suppellettili per la Celebrazione Eucaristica, – basterebbe questo in effetti per configurare un reato perseguibile penalmente ma perché è stata profanata l’Eucaristia e con essa tutti i Battezzati: con questo vile atto è stato violentato il Corpo Crocifisso del Signore”.

Martedì 10 settembre, alle ore 10:30, il vescovo si recherà presso la Cappella in questione per la celebrazione di una Messa di Riparazione, che sarà officiata anche in tutte le altre Chiese parrocchiali di Lecce.

“Con la stessa fermezza di un Padre di Famiglia, mi rivolgo a te, a voi che avete compiuto tali atti criminosi: Convertitevi! – conclude il presule – Con la vostra condotta avete tentato di spegnere il barlume di Speranza dei nostri fratelli e sorelle più fragili, che ogni giorno si recano davanti al Santissimo Sacramento per consegnare le proprie paure, angosce e fatiche. Ma vi dico anche: coraggio! C’è Misericordia per tutti, se si ritorna al Signore contriti di cuore. Che il Dio Misericordioso vi doni Misericordia e vi conceda il dono della Speranza”.

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