“Uno strumento come il Daspo è una contromisura certamente utile a tenere un singolo soggetto dimostratosi pericoloso fuori da uno stadio e da altre zone di volta in volta stabilite, e oltre tutto risulta ancora più efficace quando è connesso all’obbligo di firma nelle ore stabilite per i match, ma non serve contro il fenomeno del tifo violento”. Lo afferma Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo gli scontri in autostrada fra tifosi della Roma e del Napoli.
Per Mazzetti si tratta “di un provvedimento amministrativo e, come tale, presenta tutta una serie di implicazioni, quali ad esempio il ricorso con cui impugnarlo, che richiedono tempo. Così come richiede tempo l’eventuale accertamento della sua violazione perché si possa eventualmente passare poi in ambito penale per chiamare il responsabile a risponderne, cosa che oltre tutto potrebbe non riuscire. Insomma, è abbastanza evidente che come contromisura al fenomeno delle tifoserie violente il Daspo è assolutamente insufficiente”.
“Andrebbe certamente molto inasprito – prosegue il segretario Fsp Polizia – così come molto severa dovrebbe essere la risposta alla sua violazione, portando i responsabili in carcere ad espiare pene certe e ineludibili. Rimane inoltre fondamentale coinvolgere seriamente e pesantemente i club rispetto a tutte le violazioni attribuibili alle tifoserie, fino ad arrivare all’annullamento delle trasferte. Abbiamo visto vite annientate in occasione di una partita di calcio, non è più ammissibile tenere i cittadini ostaggio della follia di alcuni”.
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