MASSAFRA (TA) – “Nel lungo elenco di opere previste dall’Accordo di Sviluppo e Coesione è impossibile non notare l’assenza della SS100, ed esattamente del completamento funzionale e della messa in sicurezza del tratto tra il km 44+500 e 52+600 (San Basilio) e dal km 52,200 fino al km 66,600 (conclusivo della SS100)”. Così Michele Mazzarano, consigliere regionale e presidente della Commissione Ambiente e Trasporti, commenta gli interventi inseriti nell’accordo firmato dalla Regione Puglia e dal Governo sull’utilizzo delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione.
Secondo Mazzarano, la SS100 rappresenta “la strada più pericolosa della Puglia”, con un alto numero di vittime negli ultimi anni. “Abbiamo dedicato molte ore di lavoro e numerose audizioni nella Commissione consiliare Trasporti che presiedo. Moltissime sono state le denunce sulla pericolosità di quel tratto stradale e largamente condivisa la necessità di porre fine alla lunga scia di sangue su quella strada. Penso di poter affermare che, per gli obiettivi previsti di messa in sicurezza delle infrastrutture pugliesi, la SS100 meritava di essere considerata la priorità assoluta”.
Mazzarano critica duramente la scelta di includere nell’accordo interventi “discrezionali”, come strade comunali, provinciali, piazzole, palestre e auditorium, trascurando la priorità della sicurezza. “L’accordo firmato dalla Regione Puglia e dal Governo italiano ha un tale valore politico, raggiunto dopo un lungo braccio di ferro tra il Presidente Emiliano e l’ex Ministro Fitto, che dovrebbe metterlo al riparo dalle polemiche sulla scelta delle opere da finanziare. Questo valore, però, non riesce a nascondere errori e sottovalutazioni”.
Il Consigliere accusa inoltre la maggioranza regionale di mancanza di visione e condivisione: “Non si è discusso prima perché la maggioranza che governa la Regione non ha capacità di visione e il partito guida della maggioranza ha abdicato al suo ruolo. Alcuni assessori regionali sono impegnati pervicacemente a soddisfare solo le esigenze dei propri campanili e nessuno si sforza di svolgere una funzione legata agli interessi generali della Puglia”.
Mazzarano conclude sottolineando che questa vicenda “restituisce la più nitida fotografia del dissolvimento politico della maggioranza che governa la Regione Puglia”.
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