BARI – Un’operazione congiunta della Guardia di Finanza e dei Carabinieri ha portato alla luce un vasto sistema di frode legato ai bonus edilizi, con fatture emesse per lavori di ristrutturazione mai eseguiti su novanta immobili. L’indagine, denominata “Copia e Incolla”, ha permesso di accertare irregolarità per un valore di circa dieci milioni di euro. In seguito, i militari hanno eseguito un sequestro preventivo su beni, crediti e disponibilità finanziarie.
Le indagini, condotte dai Finanzieri e dai Carabinieri di Putignano, hanno coinvolto una società e tre persone accusate di truffa aggravata ai danni dello Stato, ricettazione, autoriciclaggio e uso di atti falsi. Il G.I.P. presso il Tribunale di Bari ha emesso un decreto di sequestro, con la collaborazione delle autorità tra Bari e Roma.
Il sistema di frode si basava sull’indebito utilizzo delle agevolazioni previste dai “Superbonus” e “Ecobonus”. Due degli indagati avrebbero costituito una società edile gestita da un prestanome, che emetteva fatture per lavori mai realizzati. I crediti fiscali fittizi generati venivano poi ceduti ad altre società a prezzi ridotti, utilizzati per compensare debiti tributari e previdenziali.
Le verifiche condotte su novanta immobili nelle province di Bari, Lecce e Potenza, insieme alle testimonianze dei proprietari, hanno confermato le irregolarità emerse dalle indagini. L’operazione ha preso il nome “Copia e Incolla” per la modalità con cui i contratti d’appalto venivano digitalmente replicati e utilizzati per generare crediti d’imposta falsi, con la complicità di tecnici e professionisti contabili.
Tra gli indagati figura anche il tenutario delle scritture contabili della società, accusato di favoreggiamento personale per aver aiutato gli amministratori a eludere le indagini. Il sequestro odierno ha bloccato il “cassetto fiscale” della società, impedendo l’introduzione nel circuito economico di crediti di imposta indebiti, tutelando così il sistema fiscale e finanziario del Paese.
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